I progetti stradali in Ticino sono prioritari rispetto al proseguimento di AlpTransit a sud di Lugano. Questo dice una recente perizia del Politecnico di Zurigo commissionata dalla Confederazione, che esamina circa 500 progetti dal costo complessivo di 113 miliardi di franchi. Molto più delle risorse effettivamente disponibili. Il destino della linea ferroviaria è dunque segnato? “Al momento è presto per dare una risposta definitiva. Stiamo riflettendo sulle conclusioni dello studio, che considera prioritari i progetti stradali - il collegamento A2- A13, ma anche l’autostrada a sud di Lugano. Non la ferrovia. La questione è che non abbiamo abbastanza mezzi e il prolungamento di AlpTransit costerebbe moltissimo”, ha risposto il consigliere federale Albert Rösti, interpellato venerdì dal Quotidiano della RSI in occasione dell’assemblea della Camera di commercio ticinese di cui era ospite.
Per il periodo in esame, per la ferrovia ci saranno a disposizione 14 (la variante con i crediti vigenti) o 24 miliardi per l’intera Svizzera. Prolungare AlpTransit ne “mangerebbe” una fetta significativa.
Le FFS hanno comunque in programma di investire molto in Ticino, ha assicurato il capo del Dipartimento federale dell’ambiente, dei trasporti, dell’energia e delle comunicazioni. Anche nell’ambito cargo in cui di recente hanno fatto notizia tagli e rinunce. “Vogliamo avere più merci possibili su rotaia, dopo che il Parlamento ha deciso di sostenere anche il traffico a carri isolati. Il sostegno comincerà il primo gennaio prossimo e questa per noi è una priorità”, ha garantito Rösti.
“Sappiamo che la situazione economica è difficile, anche a causa della pressione sui salari esercitata dalla manodopera frontaliera. Il Consiglio federale ne è consapevole e cerca di tenerne conto nelle sue decisioni”, ha concluso.

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SEIDISERA 17.10.2025, 18:00
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