Ricevere la diagnosi di tumore al seno è stato “molto, molto difficile. Mi sono sentita non più donna, messa da parte, da me stessa. Ho dovuto lavorare tanto”. A parlare è Verena Polo, paziente di chirurgia ricostruttiva, in occasione della giornata internazionale contro il cancro al seno.
Ogni anno, in Svizzera, sono circa 6’600 le nuove diagnosi di tumore alla mammella, 1’500 le morti. In Ticino si parla invece di circa 340 nuovi casi all’anno, e 60 decessi. Il percorso di diagnosi e cura è lungo e complesso, può richiedere molteplici sedute di radio e chemioterapia e varie operazioni per l’asportazione della massa e la ricostruzione del seno.
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Dopo l’asportazione del capezzolo si può contare su un tatuaggio
In alcuni casi, nelle operazioni di rimozione del tumore, si rende indispensabile l’asportazione del capezzolo “quando il tumore lo coinvolge, oppure quando sono necessari dei margini di sicurezza oncologica adeguati che prevedono anche la sua asportazione”, spiega alla RSI Corrado Parodi, caposervizio del servizio di chirurgia plastica, ricostruttiva ed estetica dell’Ente ospedaliero cantonale. Il passo finale di questo cammino è la dermopigmentazione, che permette di ricreare l’anatomia del capezzolo.
La dermopigmentazione è un passaggio molto delicato, in cui bisogna unire abilità mediche a quelle estetiche; perciò, è “importante affidarsi a dei professionisti del settore (tatuatori, ndr) che possano rendere il risultato finale, dal punto di vista di pigmentazione, di simmetria e di aspetto realistico, il migliore possibile”, afferma il chirurgo.
Il rimborso di questa prestazione da parte delle casse malati ha però “sempre rappresentato un grande problema”, sottolinea Parodi, poiché “la remunerazione era decisamente insufficiente”. Questa “avviene secondo il cosiddetto TARMED (tariffario medico in vigore, ndr)”, per cui il rimborso “viene effettuato dalla cassa malati di base solo se eseguito da un medico”, con un riconoscimento di 47 franchi per capezzolo, per 12 minuti di lavoro. I medici che praticano la dermopigmentazione non sono però numerosi e le pazienti si devono spesso rivolgere ai tatuatori, le cui tariffe medie, in Svizzera, si aggirano attorno ai 900 franchi per capezzolo, per due ore di lavoro.
Rimborso delle spese, la risposta della politica e le posizioni dei medici
La Commissione della sicurezza sociale e della sanità della Camera bassa e la consigliera nazionale Céline Marie-Claire Amaudruz hanno presentato due mozioni analoghe per richiedere l’equo rimborso della pratica di dermopigmentazione, poiché quelle attuali discriminerebbero le pazienti “nell’accesso alle cure” dal punto di vista pratico, vista la mancanza di medici disposti a eseguire tatuaggi, e da quello economico. Le mozioni sono state approvate tacitamente dal Parlamento e il Consiglio federale è quindi tenuto ad agire, ma, a oggi, non si sa ancora in quale forma e misura.
“Il nuovo tariffario (TARDOC, entrata in vigore: gennaio 2026, ndr), che ancora non conosciamo completamente, ha degli ottimi presupposti”, chiarisce Parodi, e “consentirà una presa a carico di questa fase della ricostruzione da parte dei medici più adeguata e completa”, ma “la prestazione dovrà sempre essere effettuata da un dottore”. Tuttavia, essendo la pratica complessa, è corretto, “per ottenere il risultato migliore, affidare questo tipo di compito a chi fa i tatuaggi per mestiere”, ovvero “chi è riuscito a unire le competenze artistiche e mediche, associate a uno studio dell’anatomia, dei tessuti e dei pigmenti, che garantisce il risultato migliore in termini di realismo, di tridimensionalità e di simmetria, anche con il complesso del capezzolo controlaterale”. “Il nostro obiettivo è quello di poter offrire questo servizio anche all’interno delle nostre mura”, per “instaurare un rapporto di collaborazione più stretto con un professionista del settore”, conclude il dottore.
Dermopigmentista: un supporto tecnico, ma anche psicologico
RSI Info 17.10.2025, 15:03
Il lavoro di un dermopigmentista paramedicale
Il percorso di preparazione di un dermopigmentista paramedicale è molto personale e richiede diversi anni di studi. Giulia Raccagni, tatuatrice, si è diplomata nel 2012 al liceo artistico con indirizzo pittorico, quindi restauro. La dermopigmentista ha inoltre seguito “l’indirizzo di anatomia, lo studio del colore, con copia dal vero delle modelle, per studiare la forma del corpo e poi mi sono specializzata in tatuaggio”.
Durante il processo di guarigione delle pazienti Raccagni entra in gioco “alla fine di tutto il percorso oncologico dopo che la paziente ha conseguito le varie terapie e l’intervento chirurgico”, spiega la tatuatrice, sottolineando che il suo obiettivo è quello di “ripristinare le forme dell’area areola-capezzolo, per ridare forma e armonia al corpo”.
La dermopigmentista tratta le pazienti in due sedute: “Nella prima conosco la paziente”, facendo uno “studio del colore, vado a cercare la tonalità più simile possibile a quella originale e faccio il disegno a mano libera”, cercando di “riprodurre nel modo più fedele possibile il capezzolo”. Dopo un mese, avviene la seconda seduta, in cui si dà “l’ultimo tocco al capezzolo, mettendo più ombre o valutando anche il colore”, e quanto questo “ha retto sul tessuto cicatriziale”.
Il supporto di Raccagni è tecnico, ma anche emotivo. La tecnica è però “poco conosciuta”, perché “credo che tante donne non sanno di questa possibilità”. Perciò, “sarebbe bello che da parte dello Stato, o dell’Ufficio federale della sanità, ci fosse un supporto”, cosicché si possa “incentivare le donne a ritrovare sé stesse e a riprendere confidenza col proprio corpo”.
La dermopigmentazione come valore simbolico
Alcune donne vedono il tatuaggio, simbolicamente, come una conclusione del percorso oncologico. Per Verena Polo la dermopigmentazione è “la conclusione della ricostruzione del seno”, risultato che, anche grazie al supporto continuo dei medici, può darle sollievo dai timori che l’accompagnano. Durante il primo incontro con la dermopigmentista per il tatuaggio la paziente ha “visto il cambiamento, subito dopo il primo disegno”, ritrovando, con gioia, anche una parte di sé stessa. “Adesso posso cominciare ad accettarmi”, confida, “ma ho fatto veramente una grande fatica”.
Una buona ricostruzione del seno migliora la qualità di vita delle pazienti
RSI Info 17.10.2025, 17:41
Il procedimento di ricostruzione
Il chirurgo plastico entra in gioco quando “la semplice tumorectomia (asportazione del solo tessuto malato, ndr) non basta più”, chiarisce Daniel Schmauss, responsabile del servizio di chirurgia plastica, ricostruttiva ed estetica dell’Ente ospedaliero cantonale. “Appena il seno è troppo grande o troppo piccolo per fare una tumorectomia semplice, entriamo in gioco noi chirurghi, per rimodellare il seno e non lasciare un buco”, già durante la prima operazione.
Come illustrato da Schmauss, le tecniche utilizzate sono principalmente due: “La protesi, usata nel 75% dei casi a livello mondiale, e il tessuto autologo, ovvero il tessuto della paziente”. All’EOC “siamo in grado di proporre diverse possibilità di ricostruzione del seno. Spesso offriamo una ricostruzione ibrida”, mettendo il “grasso della paziente che abbiamo liposuzionato sotto la pelle e poi la protesi, con lo scopo di ispessire il tessuto e poi la protesi”.
In questo contesto “il processo di ricostruzione del complesso areola-capezzolo rappresenta in genere l’ultima tappa di ricostruzione”, aggiunge Parodi. In questa fase del percorso “utilizziamo solitamente i cosiddetti ‘lembi locali’”, quindi “spostiamo i tessuti adiacenti a cui poi segue la dermopigmentazione”.
“L’obiettivo finale deve essere chiaramente quello di ricostruire un seno estetico, caldo, morbido”, continua Schmauss, “che permetta alla paziente di avere una buona qualità di vita”. Diversi studi dimostrano infatti che “la ricostruzione del seno migliora la qualità di vita delle pazienti”. Per questo motivo “il nostro scopo è sempre quello di ricostruire il seno in un modo estetico, con una certa durabilità; idealmente per tutta la vita”.
SEIDISERA del 19.10.2025: Il servizio di Maria Rosaria Maruca
RSI Info 19.10.2025, 18:49
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