Ticino e Grigioni

San Gottardo, fresa ferma per motivi di sicurezza

Interrotti gli scavi del secondo tubo al portale sud della galleria a causa di cedimenti nella roccia - In corso sondaggi geotecnici per decidere come procedere

  • Ieri, 20:25
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La fresa del Gottardo si ferma

Il Quotidiano 27.06.2025, 19:00

Di: Il Quotidiano/Stefano Lordi/LP 

La fresa “Paulina”, impegnata nello scavo del secondo tubo del San Gottardo dal portale sud, è ferma da lunedì. Una misura precauzionale, decisa dall’Ufficio federale delle strade (USTRA), a causa di una zona instabile in cui si sono verificati franamenti.

Al momento, la macchina si è arrestata a circa 195 metri dall’imbocco della galleria, in un’area già nota per la sua complessità geologica. “In questa zona, dove la geologia era comunque conosciuta, c’è un tipo di roccia con delle fessure che provocano delle cadute di blocchi” che ostacolano il lavoro della fresa, ha spiegato ai microfoni del Quotidiano Eugenio Sapia, portavoce dell’Ufficio federale della strade USTRA.

Per valutare come proseguire, sono in corso sondaggi geotecnici che dureranno almeno fino alla fine della prossima settimana. Solo in seguito verranno decise le eventuali misure da adottare. Al momento, secondo Sapia, non si registrano ripercussioni concrete né sui tempi né sui costi dell’intero progetto. “Quando conosceremo il risultato dei sondaggi, questi definiranno le misure necessarie per proseguire i lavori. Solo allora si potrà stimare un eventuale aumento dei costi o un ritardo. Però allo stato attuale non è il caso”, ha dichiarato.

Il tratto previsto per questa fase di avanzamento misura teoricamente circa 1000 metri; i primi 195 sono stati completati, ma i cedimenti hanno rallentato il ritmo di scavo. Il collegamento con il traforo dal portale nord è attualmente previsto per settembre 2027.
Per ora, USTRA considera la situazione sotto controllo. “Si tratta di situazioni che, durante lo scavo di gallerie, sono previste, anche abbastanza abituali: nulla di straordinario, diciamo. Bisognerà attendere i risultati di questi sondaggi per vedere come procedere e con quali misure”, ha aggiunto Sapia.

Tra le opzioni tecniche al vaglio, spiega il geologo Hans Rudolf Keusen, c’è la possibilità di consolidare la roccia con iniezioni di resina artificiale o altri materiali: “Così la fresa può continuare come prima, questa sarebbe la soluzione migliore”. Tuttavia, ha precisato, non sempre questa tecnica è applicabile. In alternativa, si può procedere con il brillamento controllato, ma “in questo caso il lavoro diventa più lungo: si deve liberare il materiale scavato e ci sono avanzi più piccoli durante la giornata”.
In attesa dell’esito dei sondaggi, i lavori rimangono sospesi.

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