Ticino e Grigioni

Scuole ticinesi a lezione sulle questioni di genere

A Bellinzona una formazione speciale per i docenti utile a fornire strumenti e strategie per affrontare l’identità LGBTQI in classe

  • Ieri, 20:27
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Come parlare a scuola di omofobia e transfobia

Il Quotidiano 22.10.2025, 19:00

Di: Il Quotidiano-Sandy Sulmoni/sdr 

Negli ultimi anni in Ticino si è registrato un aumento delle richieste di cambio di sesso sui documenti, passando dagli 8 casi nel 2018 ai 31 del 2022, fino ai 23 del 2024. Questo trend riflette l’attualità delle questioni di genere, un tema con cui anche i docenti scolastici si trovano sempre più spesso a confrontarsi.

Per affrontare questa realtà, mercoledì a Bellinzona si è tenuta una giornata di formazione sull’omofobia e la transfobia, con la partecipazione di Caroline Dayer, prima e unica delegata cantonale contro l’omofobia e la transfobia nei luoghi di formazione in Svizzera. Si tratta di un’iniziativa importante, perché le persone LGBTQI presentano più fattori di rischio e meno fattori di protezione. Dayer ha sottolineato l’importanza di questa iniziativa, spiegando alla RSI che “le ricerche scientifiche mettono in evidenza due aspetti: il primo è che le persone LGBTQI subiscono maggiormente episodi di violenza all’interno e all’esterno delle scuole. Il secondo è che i loro tentativi di suicidio sono più elevati che per i loro compagni”.

Molti giovani senza una rete di supporto

Durante l’evento, è emerso che spesso queste violenze e discriminazioni non vengono condivise con le persone vicine. In questo contesto, la scuola assume un ruolo fondamentale. Le docenti di scuola media e di liceo presenti hanno confermato che molti giovani si trovano oggi senza una rete di supporto adeguata, con famiglie spesso non ricettive o che rifiutano il dialogo, mentre i coetanei possono mancare dell’esperienza necessaria per offrire un aiuto concreto.

L’evento, organizzato dal Servizio per le pari opportunità e dalla Commissione per l’educazione affettiva e sessuale nelle scuole, ha evidenziato l’importanza dell’educazione affettiva e sessuale nel trattare le questioni di genere. Nicolò Osterwalder, copresidente della Commissione, ha precisato che questo tema “fa parte dell’educazione sessuale e l’educazione sessuale, a sua volta, fa parte di un pacchetto più grande che è la formazione generale, per cui rientra in tutti quei temi che vanno a lavorare sui diritti, sul rispetto”.

Un aspetto cruciale emerso durante la formazione è l’utilizzo di un vocabolario adeguato. Dayer ha sottolineato che “nella formazione siamo partiti proprio dalle definizioni di base. Bisogna anche tenere presente che il vocabolario evolve, ecco perché nella pratica professionale ci si deve sempre basare sull’autodefinizione della persona. Così anche se il vocabolario cambia continueremo a rispettare la maniera in cui la persona si definisce”. Infine, la stessa professionista ha evidenziato l’importanza di adattare il metodo all’età degli allievi, sottolineando la necessità di ascoltarli e partire da ciò che loro portano, non da ciò che gli adulti hanno nella loro testa.

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Cos'è l'identità di genere?

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02:50

Che differenza c’è tra identità di genere e orientamento sessuale?

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  • Videomaker: Arianna Tedesco
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