La polizia cantonale, su ordine del Municipio di Riviera, ha sbarrato venerdì gli accessi alla cava ex Antonini di Cresciano. Il sito era stato acquistato, secondo quanto riporta la Regione, da un privato attivo nel ramo edile. L’uomo non aveva dato seguito a due precedenti ordini di sospensione dei lavori intimati dall'Esecutivo.
La discarica abusiva sembra abbia accumulato recentemente diverse decine di migliaia di metri cubi di materiale. Materiale sul quale aleggia anche il dubbio che sia, in parte, contaminato.
Il sedime è stato quindi decretato "area soggetta a blocco lavori edilizi, eventuali manomissioni – si legge sull'avviso affisso dalle autorità – saranno denunciate al Ministero pubblico e punite penalmente".
MABO






