Un frigo senza lucchetto, pubblico e aperto a tutti: accoglie il cibo che non riusciamo a mangiare e lo mette a disposizione di altri utenti. Si trova a Locarno, fuori dallo Spazio Hangar di Area ed è stato portato in Ticino dalle associazioni “Basta poco”, “Okkio” e “Cooperativa Area”. Ce ne sono circa altri 170 in Svizzera e si chiamano Madame Frigo, come l’associazione Lucernese che coordina il progetto.
“Secondo me è una bellissima idea”
Ai microfoni di SEIDISERA, i passanti hanno espresso le loro prime impressioni. Tutte positive. Chi aveva già sentito parlare dell’iniziativa e del suo successo oltre San Gottardo, chi spera che la cultura del “cibo di seconda mano” conquisti anche il Ticino e chi si prepara a usufruire del cibo che si potrà trovare all’interno di questo frigorifero pubblico. Anche perché gli sprechi alimentari sono una questione ancora seria in Svizzera: nella spazzatura in media ogni anno finiscono 330 chili di alimenti a testa e, con questi, si buttano via pure 620 franchi. Sono 2,8 milioni di tonnellate di cibo sprecato a livello nazionale, quantitativo che la Confederazione vuole dimezzare entro il 2030, ma l’obiettivo intermedio fissato per quest’anno è a rischio.
Rendere attenti tutti
Sul posto, con Raffaele Pellegrino, dell’Ufficio dell’Educazione Ambientale, SEIDISERA ha voluto fare pure il punto sul Piano cantonale per la riduzione dello spreco alimentare. In Ticino “non abbiamo visto una grandissima riduzione di quelli che sono i quantitativi. Fortunatamente però abbiamo riscontrato un nascere di tante iniziative come questa di Madame Frigo, che porta sempre più diversificazione e possibilità di agire concretamente. Come anche la campagna, che noi come Dipartimento del territorio portiamo avanti ormai adesso da due anni”. Una campagna che mira a rendere attenti tutti sulla questione degli sprechi, e non solamente i privati. “Anche la distribuzione, che comunque ha il suo ruolo, l’agricoltura, la lavorazione”, precisa Pellegrino, “quindi tutti questi rami che alla fine assieme fanno sì che si possa agire per ridurre lo spreco”.
“Siamo solo all’inizio nella lotta allo spreco”
Ad accompagnare il primo frigorifero pubblico attivato in Ticino, anche Selina Koch, del comitato di Madame Frigo. L’obiettivo, ha raccontato, è di installarne anche in altri luoghi del Cantone. Anche perché il progetto in Svizzera sta funzionando bene: dei sensori aiutano a monitorare l’utilizzo dei diversi frigoriferi e i risultati dimostrano che sono in tanti a farne uso. Ma la strada è ancora lunga. “Siamo consapevoli che stiamo iniziando dalla fine della catena, che questa non è una soluzione a lungo termine. Per questo, in parallelo, facciamo anche sensibilizzazione”, spiega Koch, “cerchiamo di informare le persone in modo completo. Sappiamo che siamo solo all’inizio nella lotta allo spreco alimentare. Semplicemente partiamo dall’ultima fase”.
SEIDISERA del 03.05.2025, il servizio di Francesca Calcagno
RSI Info 03.05.2025, 20:30
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