I dati diffusi venerdì sera dalla trasmissione della RSI Patti Chiari fotografano un Ticino molto più prudente al volante, anche se non mancano le polemiche da parte di alcuni automobilisti che, presi in fallo e condannati, si sono sentiti “criminalizzati”. Marco Guscio, responsabile dei reparti del traffico della polizia, è convinto che il controllo determina il comportamento e grazie ai controlli si è passati dai 97 decessi degli anni 70 ai 13 morti del 2013, fino agli 8 dell’anno scorso, un numero che si ritrova solo nel 1945.
Anche se gli incidenti che coinvolgono le automobili sono ben di più. Nel 2000, secondo i dati forniti dall’operatore di polizia, erano 8037, mentre oggi meno sono meno della metà. Nel 2014, per la prima volta da quando esiste l’autostrada in Ticino, infine, non c’è stato nemmeno un morto. Quelli passati sono stati anni contrassegnati da una serie di norme preventive: dall’introduzione 0,5 per mille di alcool nel sangue nel 2005 e poi nel 2010, a tappe, con l’ulteriore inasprimento delle pene stabilite dalla nuova legge sulla circolazione stradale denominata “Via sicura”.
Legge che sanziona i comportamenti a rischio anche in assenza di un incidente. Marco Guscio ha poi fatto notare che in Ticino , nel 2014, sono state verificate 150 mila infrazioni a fronte di soli 15 casi finiti davanti ad un giudice perché, oltre ritiro patente e alla multa, ritenute gravi infrazione alla legge sulla circolazione stradale, punite con pene detentive di almeno un anno e che, seppure in seguito trasformate in aliquote giornaliere e sospese con la condizionale, definiscono il colpevole un pirata della strada.
sdr/CSI
Dal Quotidiano:
07.02.2015: Sempre meno morti sulle strade ticinesi
RSI Il Quotidiano 07.02.2015, 19:39
CSI 18.00 del 07/02/15: il servizio Daniela Giannini
RSI Info 07.02.2015, 20:29
Contenuto audio
Per saperne di più: la puntata del 06/02/15 dedicata al tema
Automobilisti criminalizzati
Patti chiari 06.02.2015, 22:10