Con l’equinozio alle 4:06 di mercoledì, la primavera è iniziata ufficialmente, segnando il suo inizio più precoce dal 1896. Tuttavia, la natura aveva già anticipato questo cambio stagionale, spinta dal febbraio più caldo mai registrato.
Al Plantahof di Landquart, nei Grigioni, la fioritura delle pesche è già in corso, con un anticipo di cinque giorni rispetto agli anni scorsi, mentre le albicocche hanno già cambiato aspetto. “Le temperature miti hanno causato questa primavera anticipata, ma le piante hanno saltato la pausa invernale necessaria per rinvigorirsi,” spiega Marco Frey, responsabile frutticultura del Plantahof.
Questa tendenza non riguarda solo la flora. Anche la fauna si sta adattando, con alcune specie di uccelli che migrano in anticipo. “La valle del Ticino diventa un’autostrada della migrazione da metà marzo a metà maggio,” dice Chiara Scandolara, ornitologa di Ficedula. Questi cambiamenti sono guidati da adattamenti al cambiamento climatico e possono portare a disallineamenti tra la disponibilità di cibo, come gli insetti, e il fabbisogno alimentare degli uccelli migratori.
Gli esperti sono all’opera per mitigare gli effetti di queste sfide. Al Plantahof, per esempio, si stanno adottando misure contro le possibili gelate tardive, proteggendo le colture con candele antigelo e veli d’acqua. “Siamo pronti in caso di calo delle temperature,” assicura Frey. La primavera precoce, seppur bella agli occhi, richiede un impegno maggiore per gli addetti ai lavori, che si adoperano per salvaguardare la biodiversità in questo periodo di transizione delicato.
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