Ticino e Grigioni

Vacallo: ferì a coltellate l’ex compagno. Donna a processo

La 42enne è accusata di tentato omicidio intenzionale - La difesa: reagì all’atteggiamento minaccioso dell’uomo e dunque per legittima difesa - La sentenza è prevista per mercoledì

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Processo per tentato omicidio

Il Quotidiano 28.10.2025, 18:55

  • Immagine d'archivio Tipress
Di: Il Quotidiano-Roberta Rinaldi/M. Ang. 

Martedì al tribunale penale cantonale è iniziato il processo a una donna svizzera di 42 anni, accusata di aver ferito con un coltello l’ex compagno nel suo appartamento a Vacallo. L’accusa nei suoi confronti è di tentato omicidio intenzionale.

I due si erano conosciuti tra il 2021 e il 2022; lui vendeva cocaina e lei la comprava, poi avevano iniziato una relazione amorosa ed erano andati a convivere. Il giorno dei fatti la coppia non viveva più insieme, ma si frequentava ancora, fra alti e bassi.

I vicini di casa della vittima avevano già segnalato più volte alla polizia urla e schiamazzi notturni all’interno dell’appartamento dell’uomo.

La mattina del 10 agosto del 2024 l’imputata si reca a casa dell’ex compagno; sono circa le 5,30 del mattino e sono entrambi sotto effetto di stupefacenti. Parlano per circa un’ora seduti sul divano. Poi all’improvviso la donna estrae un coltello e colpisce l’uomo al collo, alla nuca, al dorso e in altri parti del corpo.

Secondo il procuratore pubblico, Zaccaria Akbas, la donna sapeva che poteva colpire delle arterie importanti e si è resa conto dell’elevato pericolo di morte, per questo viene accusata di tentato omicidio intenzionale.

Durante l’arringa della difesa è emerso che l’imputata è una donna fragile, con una vita segnata da dolore, violenza e abbandono. Ha vissuto anni difficili, con relazioni disfunzionali, uso di droghe e numerosi ricoveri psichiatrici. La perizia psichiatrica sull’autrice ha stabilito un grave disturbo borderline di personalità di tipo impulsivo.

Considerato l’alto rischio di recidiva il procuratore pubblico propone una pena detentiva di 9 anni di carcere per dolo diretto o, in alternativa, 6 anni e 9 mesi per dolo eventuale. Pena da sospendere a favore di un trattamento stazionario in una struttura idonea.

Secondo la difesa non c’è stata premeditazione ma piuttosto un atto impulsivo in risposta a una circostanza percepita di pericolo. L’avvocata Fabiola Malnati chiede quindi che l’imputata sia accusata di tentate lesioni gravi, poiché sostiene che la donna abbia reagito all’atteggiamento minaccioso dell’uomo e dunque per legittima difesa. La sentenza è prevista per mercoledì.

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