A Palazzo delle Orsoline a Bellinzona, seppur informalmente, sta ancora facendo discutere il trafiletto pubblicato dal presidente del governo Norman Gobbi sul Mattino della domenica. Un articolo in cui il politico leghista delineava un percorso per implementare le due iniziative che chiedono la riduzione dell’impatto delle casse malati nelle vite dei ticinesi, votate a larga maggioranza dal popolo lo scorso 28 settembre. Una posizione a quanto pare discussa in governo, ma non ufficiale.
https://rsi.cue.rsi.ch/info/ticino-grigioni-e-insubria/Ticino-e-premi-di-casse-malati-alle-radici-del-doppio-s%C3%AC--3230361.html
Sull’attuazione delle iniziative di Lega e PS sulle casse malati il Governo aveva discusso di come riuscire a finanziarne il costo, stimato in circa 400 milioni all’anno, con gli iniziativisti lo scorso 8 ottobre. Poi, appunto, il lavoro dietro le quinte. Sino appunto a domenica quando, in qualche paragrafo, Gobbi ha spiegato che “il Consiglio di Stato sta elaborando un piano d’azione responsabile per attuare le decisioni popolari” dando i dettagli di quanto - presumibilmente - si sta ipotizzando in Consiglio di Stato: nel 2026 si lavorerà per contenere la crescita della spesa sanitaria, riducendo quindi l’impatto delle iniziative. Poi, dal 2027, si procederà gradualmente a introdurre i cambiamenti, aiutati anche da gruppi di lavoro.
Una comunicazione, non ufficiale, che sembra aver generato un po’ di sorpresa in Governo, ma anche nei partiti. A stupire è sia la modalità, sia il contenuto. Tra i primi a non essere pienamente soddisfatti, ci sono gli stessi leghisti. “Di sicuro non abbiamo sprizzato di gioia nel leggere le parole di Norman Gobbi domenica – afferma a SEIDISERA il coordinatore leghista Daniele Piccaluga –. Mi permetta però di dire che finalmente perlomeno qualcuno ha parlato, anche perché dopo esserci incontrati non abbiamo più saputo niente. È chiaro che ci aspettiamo anche la voce di De Rosa in questo senso, visto che è a capo del Dipartimento più toccato da queste due iniziative. No quindi al contenuto, ma ben venga che qualcuno del Governo abbia parlato e abbia detto che il Consiglio di Stato si sta chinando sul tema”.
Stupore e delusione anche in casa socialista, come conferma alla RSI il co-coordinatore Fabrizio Sirica. “Evidentemente la delusione è molta, innanzitutto per il metodo. Noi abbiamo dato una vera e sincera disponibilità a una trattativa con il Governo, abbiamo fatto un primo incontro e poi senza ulteriori comunicazioni riceviamo una risposta dal Mattino della domenica. Un metodo francamente inaccettabile per le nostre istituzioni. Sul contenuto invece, se saranno confermate quelle indicazioni evidentemente non ci possono soddisfare. Il problema dei ticinesi nel pagamento della cassa malati è oggi e non certamente nel 2029”.
Preoccupazione anche dai liberali radicali: ieri sul tema i deputati Alessandra Gianella e Matteo Quadranti hanno inoltrato sette domande al Governo, per sapere - tra le altre cose - se il contenuto dell’articolo fosse stato condiviso con il Consiglio di Stato. In ogni caso, secondo Quadranti, rimane un problema di fondo: “L’inizio della comunicazione, della collaborazione, di quello che dovrebbe essere un lavoro fatto assieme al Parlamento… venirlo a sapere tramite un giornale privato domenicale non è sicuramente un buon inizio per i rapporti istituzionali”.
Sulla stessa linea il presidente del Centro Fiorenzo Dadò. “Prima di comunicare qualcosa pubblicamente bisogna avere una discussione tra tutte le parti coinvolte, quindi naturalmente all’interno del Governo, con l’amministrazione, con i partiti politici, ma anche con i sindacati e con l’economia, perché qui si tratta di centinaia di milioni di franchi e qualcuno li dovrà pur mettere”.
Sulla questione SEIDISERA ha anche provato a raccogliere l’opinione di Norman Gobbi, ma non è stato però possibile raggiungerlo. Domani (mercoledì) intanto il Governo si riunirà ed è prevedibile che se ne discuta. A chiedere lumi sarà anche la commissione della Gestione, presieduta da Fabrizio Sirica. “L’11 di novembre avremo il Consiglio di Stato in corpore in audizione per il preventivo. Evidentemente questo sarà uno dei temi da affrontare. Chiederemo chiarezza sulle tempistiche e anche se questa è una linea condivisa, perché ad oggi è la parola di Norman Gobbi su un giornale di partito”.









