Stallo alla messicana a Palazzo delle Orsoline, dove nella Commissione della Gestione c’è un rapporto sul preventivo 2026 da preparare, ma nessuno si muove. Eppure, proseguendo nella metafora dei pistoleros che si tengono sotto tiro, è un immobilismo carico di tensione.
“Il PLR attende che chi ha la presidenza della Commissione, come tradizione, si assuma il ruolo di relatore del preventivo”, dichiara il deputato Matteo Quadranti ai microfoni di SEIDISERA. Quindi, continua il liberaleradicale, si tratta di “un membro del Partito socialista, che di solito li boccia. Ma stavolta, avendo anche l’onore di presiedere la Commissione, deve prendersi le responsabilità”. Sulla stessa linea, di tiro, Maurizio Agustoni del Centro: “Come da tradizione, ma direi anche senso istituzionale, il presidente della Commissione della gestione presenta un rapporto. Quella è la base di discussione per definire poi la posizione dei diversi gruppi in vista del preventivo 2026”.
Un assist che i socialisti non intendono raccogliere. “A me - replica Ivo Durisch - è nuova questa richiesta formale in Commissione. Nel senso che di solito si maturano delle posizioni sulle misure presenti e sulla base delle condivisioni delle misure o nuove proposte, e da qui si formano delle maggioranze o delle minoranze”. La settimana scorsa, continua il capogruppo del PS, “noi abbiamo messo sul tavolo quelle che sono le nostre richieste. Richieste che sono comunque un’introduzione, anche se parziale, dell’iniziativa del 10% e non siamo chiusi anche a un’introduzione parziale di quella delle deduzioni vinta dalla Lega. Per cui le posizioni ci sono, ma è chiaro che c’è uno stallo da parte dei partiti perché non sanno dove posizionarsi”.
Anche la Lega dei Ticinesi aspetta che i socialisti prendano in mano la situazione. Intanto, come conferma il coordinatore Daniele Piccaluga, il movimento ribadisce la propria insoddisfazione di fronte ai conti 2026 presentati dal Governo ticinese. “Questo preventivo, così come presentato, non ci trova soddisfatti, anche perché vi è un aumento importante di tasse a carico dei cittadini e soprattutto non parla e non cita in nessun modo il risultato delle due iniziative votate dal popolo. Quindi ci aspettiamo da parte del Partito socialista un primo passo che sicuramente andrà anche nell’ottica della loro iniziativa. Ma dovrà tenere in considerazione anche la nostra, su una possibile attuazione già nel corso del prossimo anno”.
Una bocciatura di questo preventivo arriva anche dall’UDC, che già si prepara a un rapporto di minoranza. “Noi ci basiamo comunque sempre sui ‘decreti Morisoli’ di quello che si doveva fare anni fa e non è stato fatto”, premette Tiziano Galeazzi, che aggiunge: “Ci baseremo anche su una criticità di spesa dello Stato dal punto di vista sia della gestione corrente sia degli investimenti. Investimenti che oggi come oggi dovrebbero essere ancora più mirati di prima. Mentre quelli non necessari non li si fanno, perché i soldi non li abbiamo”.
Intanto il tempo passa e il 15 dicembre, giorno d’inizio della seduta di Gran Consiglio dedicata al preventivo 2026, si avvicina.







