Come si può tollerare delle fuoriuscite di resti fognari vicino a casa? Com’è possibile che un bosco protetto per legge venga tagliato e nessuno dica niente? Quanto è difficile subire e gestire un esproprio, tra incarti, incontri, e-mail e piani di costruzione?
Sono le domande che ci hanno posto alcuni cittadini che si sono trovati e si trovano a convivere con queste situazioni. Le storie che abbiamo raccolto hanno come filo conduttore la difficoltà di farsi ascoltare dalle autorità competenti, che siano autorità comunali, consortili o cantonali.
E sì, perché non basta una segnalazione per trovare una soluzione. Nella maggior parte dei casi, ci vuole tempo e molta pazienza. Va detto però, che anche per chi è dall’altra parte, e parliamo di chi dovrebbe dare risposte e trovare soluzioni, non è così facile. Ci sono sempre più leggi, regole, iter processuali da rispettare… e i ricorsi sono sempre dietro all’angolo.
Resta il fatto che, da quasi 20 anni, a Neggio una famiglia convive con un cosiddetto troppo pieno, un sistema ingegneristico che gestisce il flusso delle acque luride e meteoriche delle fognature. Il problema è che dopo intense piogge questo scolmatore riversa resti di fognatura diluiti non lontano dalla loro casa e vicino al fiume Magliasina. Oltre a ciò, questo tubo che sbuca dal bosco, rilascia giornalmente fastidiosi odori di fogna, molto pungenti soprattutto d’estate.

C’è poi chi, da oltre dieci anni ha intrapreso una battaglia legale per far ripiantare un bosco considerato protetto nel Comune di Mezzovico-Vira, tagliato per realizzare un progetto edilizio. La protagonista di questa storia è un’anziana signora che nonostante l’età e i molti soldi spesi, quasi 50’000 franchi, non ha nessuna intenzione di fare passi indietro. Ha vinto diversi ricorsi, i tribunali le hanno dato ragione… e, nonostante ciò, degli alberi estirpati, nemmeno l’ombra.
Abbiamo raccolto poi la storia di chi ha subito un esproprio. Una procedura che comporta di cedere parte della proprietà privata, una porzione di terreno, per la realizzazione di opere di pubblica utilità. Nel caso specifico parliamo della realizzazione di una rotonda a Cadro. L’iter in questi casi è regolamentato con specifiche norme che non sempre sono di facile comprensione. Sono molti gli incarti da leggere, molti gli aspetti da tenere in conto e che possono portare il cittadino a trovarsi in difficoltà.
Infine, siamo stati a Tesserete dove per mesi da un muro è colato liquame. Una situazione insostenibile. La rottura di una rete fognaria ha causato fuoriuscite maleodoranti. Il problema riguarda una tubatura che per il Comune di Capriasca è di proprietà di un privato, per il privato è di proprietà del Comune. Dopo mesi di tira e molla, di verifiche incrociate e una decisione pendente in Consiglio di Stato, il problema è stato risolto da parte del Comune… Ora bisognerà capire, chi pagherà!
Quattro storie diverse in Comuni diversi dove i sentimenti ricorrenti sono frustrazione e soprattutto sfiducia nei confronti delle autorità.
- Presa di posizione - COMUNE DI MEZZOVICO-VIRA
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