
Non si vive di solo euro, ma...
Il 5 luglio i greci hanno detto "no" alla politica dell'austerità dell'UE chiedendo una nuova Europa
Prima - a partire dalle 22.00 del 5 luglio - la grande festa di piazza. Il referendum voluto da Alexis Tsipras ha infatti convogliato i consensi del 61,31% dei 6'161'140 cittadini che si sono recati a votare (il 62,5%) sul "no" (OXI) alle proposte europee di risanamento del bilancio. Abbiamo seguito, passo passo, la genesi e i giorni di "passione Greca".
Lunedì 6 luglio 2015, è cominciato un nuovo capitolo. Le dimissioni del ministro delle finanze, Yannis Varoufakis, motivate dal desiderio di non essere d'intralcio a Tsipras nelle trattative con l'UE raccontano, più di mille parole, la tensione che c'è nell'aria. Le proposte di Atene all'UE - perchè sarà Atene a dover presentare delle proposte, visto che quelle dell'UE sono state respinte anche dal popolo - possono riassumersi in: ristrutturazione del debito, meno austerità, redistribuzione per i più bisognosi e nuove riforme. Il tutto sullo sfondo dell'orgoglio e della dignità di un popolo che si riconosce in questo pensiero dell' ormai ex ministro delle finanze: «Il nostro Stato deve poter vivere con i soli propri mezzi, in un prossimo futuro. Siamo pronti a condurre una vita austera, cosa che è ben diversa dall’austerità». La speranza dei greci è, sostianzialmente, in una nuova Europa. Noi, con voi, stiamo seguendo l'evolversi di una situazione che lo stesso Mario Draghi , presidente della Banca centrale europea (BCE) ha detto di non saper prevedere.
m.c.
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Lunedì 6 luglio 2015

Approfondimenti

- Grecia-UE: la strettoia (12.07.2015: analisi di G. Arfaras)
- (10.07.2015: intervista a M. Bottani)
- (9.07.2015: intervista a E.Sgubin)
- (8.07.2015: analisi di G. Arfaras)
(6.07.2015: intervista a Mario Monti)
(6.07.2015: analisi di T. Miglierina)
L'approfondimento di Laser (6.07.2015: dibattito con R. Antonini)