“Un discorso del tutto appropriato”
Nella sua prima apparizione pubblica Trump denuncia le violenze ma non si assume alcuna responsabilità per l’assalto al Congresso
Donald Trump è apparso in pubblico per la prima volta dopo l’attacco al Campidoglio dello scorso 6 gennaio. Di fronte ai giornalisti il presidente uscente non si è assunto nessuna responsabilità per aver incoraggiato l'assalto dei suoi sostenitori a Capitol Hill e ha definito il suo discorso “del tutto appropriato”.
#Trump ha responsabilità nell’assalto al #Congresso?
— Emiliano Bos (@emilianobos) January 12, 2021
No, tutta colpa dei #democratici,
mi risponde il signor Eddie Brooks
“Hanno creato loro tutta questa rabbia, per aver indagato su #Trump per 4 anni”
I suoi sostenitori lo aspettano qui a #McAllen in #Texas
@RSInews pic.twitter.com/EHxaq7lxRl
Il 74enne ha sottolineato che non vuole violenze e ha puntato il dito contro i Democratici, accusandoli di fomentare comportamenti pericolosi e causare rabbia nella popolazione con la minaccia di un secondo impeachment. Prima di recarsi ad Alamo per una visita a un tratto di muro che ha fatto costruire lungo il confine col Messico, Trump ha anche aggiunto che la censura da parte di Facebook e Twitter nei suoi confronti è “un errore catastrofico”.
Tra i pro-#Trump in #Texas, in attesa dell’arrivo del presidente
— Emiliano Bos (@emilianobos) January 12, 2021
L’assalto al #Congresso?
“Colpa di elementi esterni”
Le elezioni?
“Rubate. È inaccettabile”
@RSInews pic.twitter.com/QFWHDGSebr
Nel frattempo, alla Camera è iniziata la lunga maratona per convincere il vicepresidente Mike Pence ad invocare il 25esimo emendamento per destituire il presidente. Una strada che ormai sembra un vicolo cieco dopo che i due, secondo fonti della Casa Bianca, si sono incontrati nello Studio Ovale. Sembra quindi inevitabile il voto sulla mozione d'impeachment per incitamento all'insurrezione.
Intanto Deutsche Bank ha fatto sapere che: non farà più affari con il presidente, tagliandolo di fatto fuori da quella che è stata la sua maggiore fonte di finanziamenti e prestiti per far crescere il suo impero di hotel e campi da golf.
Lo riporta CNN, sottolineando che anche Signature Bank - una delle banche di Trump - ha preso le distanze dal presidente. Signature Bank ha infatti avviato le procedure per chiudere i conti correnti personali del presidente.