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Brexit ai supplementari

L'accordo con la Gran Bretagna c'è, anzi no: annunci divergenti da Bruxelles

  • 19 febbraio 2016, 23:12
  • 7 giugno 2023, 17:42
La cena dei capi di Stato e di Governo

La cena dei capi di Stato e di Governo

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Il braccio di ferro prosegue a Bruxelles fra David Cameron da una parte e gli altri dirigenti europei dall'altra, con il primo intenzionato a ottenere il migliore accordo possibile da presentare ai concittadini per convincerli a votare contro l'uscita del paese dall'UE, probabilmente il 23 giugno. La plenaria che era prevista per un "english breakfast" in mattinata è slittata all'ora di cena. Il cerimoniale del Consiglio ha avvertito le delegazioni di confermare le prenotazioni in albergo per la notte.

Poco dopo le 22.00, la presidente lituana Grybauskaite ha annunciato che "il dramma è finito", subito smentita dal portavoce del presidente del Consiglio europeo Donald Tusk: "solo una proposta di compromesso" che tutti dovranno approvare. Un progetto d'intesa si avvicina, aveva però twittato in precedenza il premier ceco Bohuslav Sobotka. In precedenza Praga aveva criticato, sempre sui social, il rifiuto di Cameron di scendere a compromessi.

La Cechia è capofila degli Stati dell'Europa orientale che chiedono dei limiti alla pretesa britannica di ridurre le prestazioni sociali ai lavoratori immigrati, uno dei punti di disaccordo fra le parti. Il problema più delicato resta però il "no" della vecchia Europa, Francia in testa, a condizioni più favorevoli per la City rispetto alle banche degli altri paesi. Nei negoziati ha fatto capolino anche l'altra grande crisi europea, quella dei migranti, con la Grecia che ha minacciato di non dare il suo accordo al piano anti-Brexit se non riceverà garanzie sul fatto che non si chiuderanno frontiere. Primo paese sulla rotta dei migranti, rischia di ritrovarsi sola ad affrontare l'afflusso.

pon/AFP/ATS/ANSA

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