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Gigabyte di cordoglio

Condanna e paura nelle reazioni sui social – Molti musulmani si distanziano tramite #notinmyname

  • 14 November 2015, 14:06
  • 7 June 2023, 12:58
La rete piange per la Francia

La rete piange per la Francia

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L’orrore condensanto in #paris13nov o #parigisottoattacco hanno profondamente colpito le coscienze. Sui social imperversano due hashtag: #PrayForParis, da una parte, e #notinmyname (ma pure #Notinthenameofreligion), dall’altra. Entrambi esprimono la stessa condanna e le stessa paura per quanto capitato in Francia. Da una parte c’è chi prega, esprime il suo dolore e la sua vicinanza alle vittime e alle famiglie. Dall’altra c’è anche chi, musulmano, inoltre si distanzia da chi pretende di aver colpito nel nome della stessa religione.

Il dolore postato si avverte attraverso messaggi come quelli riuniti sotto #jesuisparis (declinato in tutte le lingue) che - con #NousSommesUnis - è diventato virale. L’altro fenomeno della giornata si chiama invece #parisburns (“Parigi brucia”), l’hasthtag scelto dai sostenitori dei jihadisti. Tra di loro anche una ragazza che dice di vivere in Francia Quando il bilancio delle stragi parla di 128 morti e 250 feriti, afferma: “è il giorno più bello della mia vita”.

Nel pomeriggio il confronto a distanza è andato avanti soprattutto in Facebook poiché twitter ha manifestato problemi tecnici con tutti i post legati a paris.

Diem

TG 12.30

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