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Italia, la fiducia non basta a Draghi

Il Senato l'accorda per 95 voti contro 38, ma Lega, Forza Italia e Movimento 5 Stelle non partecipano al voto. Probabili ora le dimissioni definitive del premier

  • 20 July 2022, 20:50
  • 23 June 2023, 19:31
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Il premier si è ora recato al Quirinale per conferire con il presidente Mattarella

Il premier si è ora recato al Quirinale per conferire con il presidente Mattarella

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Di: Red.ID/ARi

L'Esecutivo presieduto da Mario Draghi sembra ora avviarsi davvero al capolinea. Il premier ha infatti incassato oggi, mercoledì, la fiducia del Senato con 95 voti contro 38. Ma tre dei partiti della coalizione di governo, ossia Lega, Forza Italia e Movimento 5 Stelle (M5S), hanno deciso di non voler partecipare al voto sollecitato dal presidente del consiglio. Ciò segna di fatto le sorti della maggioranza. Draghi è atteso per domani al Quirinale, dove dovrebbe presentare le sue dimissioni definitive al presidente della repubblica Sergio Mattarella.

Italia, una giornata decisiva

Telegiornale 20.07.2022, 22:00

Il premier, in un discorso in aula di circa mezz'ora, si era detto pronto a mantenere il suo incarico, ma a condizione che i partiti della sua coalizione ricostruissero un "patto" per il suo Governo, messo a rischio dalla defezione, la settimana scorsa, del M5S.

Dei 321 membri della Camera alta del Parlamento italiano erano presenti in 192 e hanno votato in 133. A favore si sono espressi i senatori di Partito democratico, Autonomie, Insieme per il futuro, Italia viva e Liberi e uguali. Contro quelli di: Alternativa e Fratelli d'Italia. I rappresentanti di Lega (61) e Forza Italia (51) non erano presenti. Mentre quelli M5S si sono dichiarati presenti ma non votanti per assicurare il numero legale. Altrimenti la votazione avrebbe dovuto essere ripetuta.

Draghi pronto per un nuovo mandato

Telegiornale 20.07.2022, 14:30

L'ex presidente della Banca centrale europea (BCE), giunto alla guida dell'Esecutivo di Roma nel febbraio 2021, aveva già presentato le sue dimissioni lo scorso 14 luglio. Draghi riteneva che il suo Governo di coesione nazionale non avesse più alcuna legittimità dopo la crisi aperta dal M5S. Il capo dello Stato le aveva però immediatamente respinte, rinviando il primo ministro alle Camere.

Giovedì mattina Mario Draghi si presenterà davanti alla Camera dei deputati. Stando ai bene informati annuncerà le dimissioni e poi si recherà dal presidente Sergio Mattarella che potrebbe decidere di sciogliere il Parlamento. In tal caso gli italiani saranno chiamati a nuove elezioni entro 70 giorni. La data data per più probabile è quella del 2 ottobre e in tal caso il Governo attuale resterebbe in carica almeno per altri 100 giorni. Ma tutto dipenderà da cosa succederà giovedì mattina e dai tempi che vorrà dare alla procedura il presidente della Repubblica.

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