Non ci fu nessun messaggio rassicurante capace di fare abbassare la guardia ai cittadini: per questo motivo la Corte di cassazione italiana ha confermato venerdì l'assoluzione in appello (un anno fa) degli esperti della Commissione grandi rischi che valutarono lo sciame sismico in corso a L'Aquila, prima della scossa che devastò la città il 6 aprile del 2009. L'unica eccezione è rappresentata dall'ex vicecapo della protezione civile Bernardo de Bernardinis: per lui due anni sospesi per omicidio colposo e lesioni.
C'è delusione per le famiglie delle vittime e per i legali, a loro volta sopravvissuti al terremoto: "Mi sento forte per la condanna a de Bernardinis, significa che lo Stato ha sbagliato", ha commentato l'architetto Vincenzo Vittorini, che sei anni fa perse moglie e figlia.
La lettura della sentenza di primo grado: i sette erano stati tutti condannati
La sentenza è giunta dopo oltre 10 ore di camera di consiglio. In primo grado, di quello che è stato definito da qualcuno "un processo alla scienza", tutti e sette gli imputati erano stati condannati a sei anni di carcere.
pon/ANSA