Le tensioni tra la Grecia e l'Austria hanno ancora una volta dominato il vertice di giovedi dei paesi dell'Unione europea a Bruxelles, con il paese ellenico che ha detto chiaramente che non "accetterà di diventare il Libano d'Europa" e che se non vi saranno delle soluzioni potrebbe esserci "il collasso in 10 giorni".
Nel corso del vertice è stata presa di mira pure l'Austria, che ha introdotto una quota giornaliera di richieste d'asilo, per "ridurre il flusso di migranti" dalla Grecia, diretti a Nord. Le accuse mosse nei confronti di Atene sono state circostanziate anche da altri membri dell'Europa orientale, che si sono pure interrogati sulla tenuta delle frontiere esterne dell'UE.
Lo sguardo si è poi rivolto ad Ankara, che i 28 Stati ritengono protagonista della crisi attuale e dalla quale si sarebbero aspettati maggiori sforzi nella politica migratoria. Un nuovo vertice sarà aggiornato il prossimo 7 marzo e da Bruxelles spingono per soluzioni concertate.
AFP/sdr
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