Le quattro donne e l'uomo di età compresa fra i 52 e i 78 anni uccisi nell'attacco della scorsa settimana a Kongsberg, nel sud della Norvegia, sono stati ammazzati a pugnalate. L'arco e le frecce usati in un primo tempo contro una decina di bersagli, ma senza esito fatale, sono stati abbandonati o persi dall'autore nel corso della sua azione. È quanto ha reso noto la polizia del Paese scandinavo, che oggi, lunedì, ha ricostruito l'accaduto sulla base delle testimonianze già raccolte.
L'ispettore Omholt
L'ispettore Per Thomas Omholt non ha voluto precisare la natura esatta dell'arma bianca con cui sono stati commessi gli omicidi "in spazi pubblici e privati" della zona di Hyttegata. L'uomo poi arrestato, un 37enne danese, ne aveva due con sé.
Stando a quanto appurato finora nel corso dell'inchiesta, tutto fa presupporre che le vittime (oltre ai cinque morti, anche tre feriti) siano state scelte a caso. Prosegue anche la verifica del movente: "La malattia mentale resta l'ipotesi principale, quella della radicalizzazione islamica risulta invece indebolita", ha precisato Omholt. Il 37enne, in detenzione provvisoria in un istituto di cura, è già stato ascoltato a lungo ma non è più in grado di essere interrogato. Una valutazione psichiatrica attualmente in corso dovrà stabilire se può essere ritenuto responsabile dei suoi gesti o meno.
RG 08.00 del 14.10.21 - Il servizio di Chiara Savi
RSI Mondo 14.10.2021, 12:34