Robert Orr, ex giudice della Corte Suprema della North Carolina
Robert Orr, ex giudice della Corte Suprema della North Carolina (eb)

Repubblicani contro Trump

Malgrado il consenso unanime dei delegati alla nomination, nel partito cresce la fronda contro il presidente USA

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“Purtroppo questo è diventato il partito di Trump. Non è più il partito repubblicano. Tutto ruota intorno a lui”.

Robert Orr usa toni pacati ma fermi. È un ex-giudice della Corte Suprema della North Carolina. Lo incontriamo a Charlotte, proprio dove poche ore prima il “Grand Old Party” – il partito che fu di Abraham Lincoln - ha appena designato Donald Trump come candidato alla successione di sé stesso alla Casa Bianca. Non è solo un’avversione verso il personaggio Trump, la sua, ma una vera e propria rivolta morale, un dissenso profondo sui valori.

“Dovremmo condividere alcuni principi di fondo su come governare il paese e rapportarci col mondo. Con Trump e la sua amministrazione questi valori sono stati ignorati, calpestati, disprezzati” afferma l’ex-giudice, già dirigente del partito repubblicano in North Carolina. Il dissenso contro Trump e i suoi alleati non è nuovo.

 

L’ala moderata del partito è stata isolata, i suoi rappresentanti storici esclusi dalla Convention di questi giorni. L’ex-presidente George W. Bush, per esempio, non ci sarà. Gruppi come i “Never Trumpers” (“Mai con Trump”) sono attivi già dal 2016, ancora prima della vittoria elettorale del presidente; ne fanno parte molti esponenti conservatori che non si riconoscono in Trump.

Altre formazioni, come i “Repubblicani per un nuovo presidente”, fondati da Robert Orr, sono emerse più di recente. Il loro obiettivo è convincere gli elettori indecisi, coloro – spiega l’ex-giudice – “che non amano Trump, ma non si sentono a proprio agio con il candidato democratico Joe Biden”.

Malgrado le divergenze politiche, il voto per l’ex-vicepresidente di Obama “è nell’interesse del paese e del partito repubblicano”. La battaglia, anche quella minoritaria dei conservatori in rivolta contro Trump, si gioca soprattutto negli Stati in bilico. A partire dalla North Carolina, ma anche in Arizona, Pennsylvania, Ohio, Wisconsin.

Il partito repubblicano, o quello che ne resta, sopravviverà a Trump? Dipende dall’esito delle presidenziali, conclude Orr. “Il giorno dopo le elezioni ci siederemo intorno a un tavolo chiedendoci: e adesso dove andiamo?”

Emiliano Bos

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