A Gaza, solo lunedì, 60 persone sono state uccise dai bombardamenti israeliani in uno dei più pesanti attacchi delle ultime sei settimane. Questo mentre inviati israeliani sono in partenza per gli Stati Uniti per discutere di un nuovo cessate il fuoco.
Non solo bombe sulla Striscia, ma anche la fame, mista alla pioggia di critiche sulla Gaza Humanitarian Foundation, che gestisce la distribuzione sul territorio. Giorgio Monti, medico a capo della missione di Emergency a Gaza, ha parlato della situazione al Telegiornale della RSI.
“Alle 6 comincia la distribuzione del cibo”, ha dichiarato Giorgio Monti, osservando che questa prima distribuzione viene annunciata con un avviso, in cui viene detto che “i primi che arrivano vengono serviti meglio”. Le persone arrivano prima delle 6, già verso le 4 e così “vengono fatti oggetto di fuoco”, ha riferito il medico, “perché si dice che: ‘questa è notte, ed è una zona militare, non potete avvicinarvi’, quindi chi difende questi centri spara sulla gente”. Il dottor Monti ha spiegato che “i feriti li vedo nella mia clinica”, perciò le sue “non sono storie raccontate”.
“Dopodiché succede che i saccheggiatori si fanno avanti. Sono quelli che prendono le prime file perché la distribuzione avviene a seconda del più forte”, ha osservato Monti, rammentando che in seguito i saccheggiatori prendono dalle scatole degli aiuti “le cose potenzialmente più costose: farina, zucchero, olio”. Dopo “attorno alla clinica, a causa dei disordini, si crea l’effetto branco dove c’è il centro di distribuzione”. Bisogna immaginare che “arrivano migliaia e migliaia di persone in un’area che è stata fatta come una specie di conca completamente spoglia di alberi e strade”, perciò “è praticamente un’area desertica e se ci sono scompigli (l’esercito israeliano e i saccheggiatori, ndr) sparano sulla folla”, ha detto il medico.
I motivi per cui sparano sono diversi: “Durante la notte spara prevalentemente l’esercito, perché c’è la zona militare”, successivamente “sparano anche i saccheggiatori per farsi strada”. Esercito e saccheggiatori però “non si sparano tra loro”, che sono “i due soggetti armati”, quindi è come il “Far West, la legge della giungla”. “La gente riesce a trovare qualcosa, riesce a portare a casa un po’ di cibo”, e “al mercato si cominciano a vedere i sacchetti di farina da un chilo, che sono quelli rubati dalle scatole”.
Qualche giorno fa sono stati lanciati dei missili al mercato, a Balah. “Io ero sul tetto di casa”, ha detto il medico, che ha “sentito il fischio. La botta è arrivata qui a 250 metri da casa perché ho visto il fumo vicino la moschea”. L’esercito ha “tirato nel mercato, e poi ho saputo che c’erano persone che cercavano di fare ordine pubblico, probabilmente ex poliziotti, perché in borghese”, i quali “hanno chiesto la ragione di questi prezzi incredibili e hanno detto ‘se non abbassate i prezzi noi vi sequestriamo tutto’”. “Sono sbucate armi da una parte e dall’altra” e “il drone che è sempre presente, che vede tutto, ha visto gente armata e ha lanciato due missili”, questo “all’interno del mercato”
“Tutti i giorni diciamo ‘oggi è proprio il giorno peggiore di tutti’ e il giorno dopo diciamo la stessa cosa”, fino al punto che “ci prendiamo anche un po’ in giro anche coi locali”. Se oggi è il giorno più brutto “però c’è domani, e domani sarà il giorno più brutto”. “Sono finiti gli aggettivi”, ha concluso Monti, sottolineando che “sono finite le cose da dire”.