Una mente dietro Charlie Hebdo
I fratelli Kouchi e Amedy Coulibaly sarebbero stati manovrati attraverso web e sms
Le autorità francesi stanno dando la caccia al presunto mandante della strage di Charlie Hebdo e dell’assalto ad un supermacato kosher di Parigi. Lo scrive Le Monde, che spiega di aver avuto accesso ad alcuni fascicolo dell’inchiesta in corso.
I fratelli Kuochi, che aprirono il fuoco all’interno della redazione del settimanale satirico, sarebbero stati manovrati attraverso il web e Sms, così come Amedy Coulibaly, che si barricò all’interno di un negozio della catena Hyper Cacher. Coulibaly avrebbe inoltre dovuto riceve l’aiuto di alcuni complici, che tuttavia non arrivarono.
Attentats de Paris: les messages du commanditaire au tueur de l'Hyper Cacher (info LeMonde) https://t.co/NsAyl7ZzSd pic.twitter.com/sOgF17U5ZM
— Le Monde (@lemondefr) 7 Novembre 2015
Il ricercato non ha ancora un’identità ma residerebbe all’estero. Un nome ricorrente negli atti, sempre secondo Le Monde, è quello di Peter Cherfi: ex delinquente diventato un estremista islamico, è stato imprigionato nella prigione statunitense di Abu Ghraib, Iraq, ma dal 2011 ha fatto perdere e sue tracce. Un secondo nome è quello di Salim Benghalem. Carceriere di quattro giornalisti francesi rapiti in Siria e liberati nel 2014, sarebbe morto nei raid aerei compiuti da Parigi a inizio ottobre.
REUTERS/ATS/ludoC
- RG 18.30 del 07/11/2015: il servizio di Antonella Tarquini