“Se mi condannano, se si assumono questa responsabilità, andrò in carcere”. Quasi una sfida quella che Silvio Berlusconi aveva affidato a un’intervista pubblicata domenica sul quotidiano Libero. Ma lo stesso Berlusconi poco dopo smentì di aver detto quella frase, e in effetti chi sperava, o al contrario temeva, di vederlo messo in galera, sarà deluso o sollevato. Silvio Berlusconi non andrà in prigione, anche se la condanna confermata in Cassazione prevede 4 anni di carcere. Tre saranno condonati dall’indulto, per i 12 mesi restanti Berlusconi potrà scegliere – e dovrà farlo entro metà ottobre - se passarli in affidamento in prova ai servizi sociali o agli arresti domiciliari.
Senza passaporto e con pochi contatti
Dovrà riconsegnare il passaporto, per evitare ogni tentazione di fuga all’estero, e si vedrà limitate le sue libertà. E se dovesse decidere di andare ai domiciliari, i contatti con il mondo esterno saranno ridotti ai minimi termini. Non potrà nemmeno rilasciare interviste senza il nulla osta dei giudici.
Il Senato voterà sulla sua carica
C’è poi l’aspetto politico. Berlusconi è senatore, e secondo un decreto varato lo scorso anno dal governo Monti, per chi ha una condanna definitiva superiore ai due anni scatta la decadenza dalla carica. Non sarà immediata, difficile ora stabile una tempistica, di certo c’è che saranno gli stessi senatori a sancire l’uscita del Cavaliere da Palazzo Madama. Un voto in aula che sicuramente non sarà privo di tensioni.
Allontanamento dalla vita politica
C’è poi l’ultimo capitolo, quello che riguarda l’interdizione dai pubblici uffici, ovvero l’allontanamento dalla politica attiva. La Corte di Cassazione ha chiesto al Tribunale di appello di Milano che vengano rivisti al ribasso i termini, dai 5 anni iniziali a un massimo di tre. Ci vorrà del tempo, probabilmente alcuni mesi, prima che l’iter chiuda il suo corso. Ma nel frattempo, Berlusconi si vede sbarrata la strada sempre dal decreto Monti che vieta ai condannati in via definitiva con pena superiore ai due anni, di candidarsi. In caso di elezioni anticipate, quindi, il Cavaliere non potrà essere della partita.
Claudio Bustaffa