Il Tribunale federale (TF) ha confermato il divieto d'ingresso in Svizzera e nel Liechtenstein per 20 anni, disposto nei confronti di un boss della 'ndrangheta estradato nel 2017 in Italia, dove le autorità lo hanno condannato a 9 anni e 6 mesi di carcere per associazione mafiosa.
L'uomo, considerato capo di un clan di Reggio Calabria, aveva beneficiato di un'autorizzazione temporanea di soggiorno in Vallese fra il 2016 e il 2017. Aveva quindi collaborato con una persona attiva in campo immobiliare, che è stata però condannata a quattro riprese in tre cantonl. Ciò suffraga la tesi della Fedpol, secondo cui il boss si trovava in Svizzera per infiltrarsi nel tessuti economico-politico elvetico.
Il TF giudica quindi corretta la conferma da parte del Tribunale amministrativo federale (TAF) del divieto d'ingresso a suo tempo pronunciato dall'Ufficio federale di polizia. La Confederazione, dichiara il TF, ha "un interesse pubblico e legittimo" all'allontanamento. Tollerare la sua presenza costituirebbe una minaccia per la Svizzera e un motivo di tensione con le autorità italiane.
SEIDISERA
SEIDISERA 16.11.2021, 20:40