I laboratori sono pronti
L'ipotesi di test di massa non coglie impreparate le società del settore, che già guardano anche al futuro
La possibilità che il Consiglio federale decida di finanziare frequenti test di massa - per esempio nelle case anziani - per esortare i cantoni a seguire l'esempio grigionese e ricercare anche i contagiati asintomatici non coglie impreparati i principali laboratori svizzeri, che si dicono pronti a fronteggiare un aumento delle richieste. "Le risorse ci sono", afferma Alessandre Keller, CEO di Unilabs, che conta 800 dipendenti in Svizzera e una sede anche in Ticino, "abbiamo ingaggiato personale fisso e temporaneo" e "sviluppato anche i nostri reagenti" per diminuire la dipendenza dai fornitori esterni. Al momento del picco, la compagnia gestiva 4'000 test PCR al giorno, oggi ne arrivano dai 2 ai 3'000, ma "possiamo arrivare fino a 8'000 e intendiamo aumentare la capacità fino a 10'000 in qualche settimana", afferma Keller.
Si sta organizzando anche Synlab - 700 dipendenti e a sua volta presente anche in Ticino - come conferma il general manager Mattia Maffioretti: "Stiamo ulteriormente investendo, ampliando la nostra capacità produttiva anche per quanto riguarda le mutazioni del virus". E già si guarda alle analisi del futuro, quelle per il controllo della presenza di anticorpi dopo la vaccinazione, per valutare la forza e la durata della risposta immunitaria.