L'immigrazione proveniente dai paesi dell'Unione Europea, complice la forza del franco, è diminuita sia nei primi mesi di quest'anno che nel corso dei 12 precedenti. E' però lievitato il numero di lavoratori poco qualificati, meno pagati e più vulnerabili di fronte a una situazione di mercato deteriorata, in arrivo soprattutto dal sud (43% nel 2015) e dall'est (22%) del continente.
Il saldo con i Ventotto, comunque positivo, è stato di 47'800 individui nel 2015, 3'000 in meno facendo il confronto col 2014; una tendenza che s'è accentuata tra il gennaio e l'aprile di quest'anno.
Per quanto concerne i frontalieri, è nuovamente apparso che il loro salario lungo l'Arco giurassiano e in Ticino è mediamente inferiore del 6% a quello dei residenti. Una constatazione che deve spingere chi di dovere a vegliare sul rispetto di condizioni di lavoro adeguate.
Sono le conclusioni del rapporto dell'Osservatorio sulla libera circolazione delle persone, pubblicate martedì dalla Segreteria di Stato dell'economia.
ATS/dg
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