Il Consiglio nazionale ha respinto, con 70 voti a 110 e 4 astenuti, una mozione che chiedeva la creazione di un servizio telefonico per segnalare giovani in via di radicalizzazione, sull'esempio di quanto fatto da alcuni paesi europei e dopo i casi di clamorose partenze dalla Svizzera per combattere nella jihad (vedi articoli correlati) tra le file dell'IS.
Il servizio, destinato a genitori, insegnanti, ma anche a comuni cittadini, è stato proposto dalla Commissione della politica di sicurezza, la quale sostiene che tale misura costituirebbe un importante contributo per rinforzare la task force interdipartimentale sul terrorismo.
La consigliera federale Simonetta Sommaruga ha invece sostenuto che l'offerta non è per il momento necessaria, ricordando che in Svizzera esistono già diversi servizi di consulenza. Senza dimenticare che, in caso di sospetti, si può chiamare la polizia al 117: il jihadismo non necessita di una procedura particolare.
ATS/px