Un 63enne ex dipendente giapponese di Novartis è stato arrestato con l'accusa di aver falsificato i test clinici compiuti su un farmaco contro l'ipertensione, allo scopo di esagerarne gli effetti benefici. Lo scandalo era scoppiato lo scorso anno, dopo le denunce di due università nipponiche. Un ricercatore della multinazionale aveva partecipato alle ricerche da loro compiute, nascondendo la sua affiliazione e manipolando i dati.
Di essi il colosso farmaceutico si era poi servito per promuovere le vendite del prodotto, commercializzato in un centinaio di paesi con i nomi di Diovan e Valsartan e che nel solo Giappone genera un fatturato di 850 milioni di franchi.
Un'analoga vicenda era venuta alla luce in aprile, a proposito di un preparato contro la leucemia. David Epstein, capo della divisione Pharmaceuticals di Novartis, si era recato allora personalmente in Giappone per licenziare tutti i principali dirigenti della filiale locale e promettere "un cambiamento culturale".
ATS/pon