Dopo l'Unione Sindacale Svizzera, anche la Federazione delle associazioni dei pensionati e d'autoaiuto in Svizzera ha criticato la proposta del Consiglio federale di diminuire il cosiddetto tasso di conversione, che serve a calcolare l'ammontare delle rendite pensionistiche.
Il Rapporto sul futuro del secondo pilastro, in consultazione fino al 30 aprile, ritiene che i tassi di interesse sui mercati finanziari continueranno a rimanere bassi e propone quindi che il tasso di conversione venga progressivamente abbassato entro il 2015 al 6,4%, malgrado l'opposizione a tale eventualità espressa a larga maggioranza dal popolo svizzero nel marzo del 2010.
Secondo la Federazione dei pensionati, il progetto è “inquietante”. Occorre invece, a suo avviso, ampliare l'AVS e mantenere le prestazioni delle casse pensioni (secondo pilastro), visto che per la Costituzione le rendite pensionistiche obbligatorie devono coprire in modo adeguato i bisogni esistenziali.
La Federazione raccomanda al Consiglio federale “di imporre che le spese di gestione delle casse pensioni siano messe in ordine e di far cessare i privilegi finanziari concessi agli assicuratori vita”.