Ticino e Grigioni

Ancora dubbi sulle procedure

L'organizzazione d'aiuto ai rifugiati critica la prassi al confine italo-svizzero. E auspica un aiuto maggiore per le guardie di confine

  • 18.08.2016, 22:24
  • 07.06.2023, 22:37
I controlli delle persone che giungono alla stazione di Chiasso sono sistematici

I controlli delle persone che giungono alla stazione di Chiasso sono sistematici

  • ©Ti-Press

L’organizzazione svizzera d’aiuto ai rifugiati (OSAR), dopo una visita di due giorni a Chiasso e a Como, giovedì ha espresso critiche relative alla situazione dei migranti al confine tra Svizzera e Italia.

L’ONG sottolinea come i migranti non siano correttamente informati sulle procedure d’asilo: “Ogni persona che cerca protezione in Svizzera dev’essere trasferita al Segretariato di Stato delle migrazioni (SEM) anche se esistono dubbi sulla sua domanda d’asilo”, scrive in un comunicato.

L’organizzazione ritiene che le guardie di confine debbano godere di un maggior sostegno, in particolare di traduttori e specialisti formati nella protezione dei minori, per i quali sia le autorità italiane che quelle svizzere devono prendere misure speciali, conformemente alla Convenzione delle Nazioni Unite relative ai diritti dell’infanzia.

Il Dipartimento federale delle finanze, da cui dipendono le guardie di confine, proprio oggi ha pubblicato le regole in vigore in materia d’asilo alla frontiera sud, rispondendo indirettamente alle critiche mosse alle autorità nelle ultime settimane.

ab/Ats

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