Ticino e Grigioni

Sensori per fiumi più sicuri

È in fase di sperimentazione un sistema che misura i detriti che scorrono nei corsi d’acqua - L’obiettivo è di migliorare la prevenzione in caso di piena

  • Ieri, 20:56
  • 2 minuti fa
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Più sicuri grazie ai sensori nei fiumi

Il Quotidiano 30.06.2025, 19:00

Di: Il Quotidiano/Pa.St. 

Un sistema di sensori per misurare i detriti che scorrono nei corsi d’acqua. Si tratta di un progetto sperimentale che viene attualmente testato in un torrente in Val Canaria, sopra Airolo, e che mira a una migliore gestione dei fiumi, in particolare durante le piene.

Piene che portano a valle non soltanto tanta acqua, ma anche tanto materiale. E riguardo a quest’ultimo non c’è ancora molta chiarezza: “Se da un lato quello che riguarda la misurazione dell’acqua è ben conosciuto, sul fronte del monitoraggio del trasporto solido ci sono invece ancora grosse lacune: è difficile monitorarlo”. Ed è da qui che è nato il progetto, come spiega Sebastiano Schütz, ricercatore dell’Istituto sistemi e elettronica applicata (ISEA) della Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana (SUPSI), ai microfoni del Quotidiano.

Un sensore rileva il movimento sul letto del fiume, un altro registra quelli in superficie. Il sistema è stato sviluppato dalla SUPSI in collaborazione con lo studio d’ingegneria Laboratorium 3D e il Dipartimento del territorio (DT). “È un progetto rilevante - dice Andrea Salvetti del DT - perché la definizione di quanto materiale un corso d’acqua è in grado di trasportare durante una piena è un elemento fondamentale per la prevenzione, per il dimensionamento delle opere di protezione e anche per stabilire le zone di pericolo”.

Resterà comunque “molto difficile la previsione delle alluvioni e la prevenzione in tempo reale”, continua Salvetti. “Saremo ancora confrontati con eventi come quelli dell’anno scorso in Vallemaggia, ma sensori di questo tipo ci aiuteranno ad affinare i nostri strumenti di analisi e la prevenzione”.

I sensori continueranno a raccogliere dati per tutta l’estate e parte dell’autunno. Gli impulsi trasmessi dai sensori saranno elaborati tramite intelligenza artificiale o machine learning. “Con il machine learning non dobbiamo avere un modello fisico del fiume, quindi non dobbiamo sapere un modello matematico esatto, ma il sistema impara dai dati acquisiti. Ed è per questo che facciamo delle misurazioni di calibrazione: il sistema impara la correlazione tra la massa e le misure, poi il funzionamento ci permette di ricavare queste informazioni”, spiega Alessandro Vaghi dell’ISEA.

L’investimento complessivo del progetto è di oltre 600’000 franchi. “Il futuro è di andare ad aumentare il numero di sensori in questo alveo e andare a vedere quanto il materiale scorre in questa valle, per capire l’errore di stima che facciamo” conclude Sebastiano Schütz.

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Piene dei fiumi, scatta il monitoraggio

SEIDISERA 30.06.2025, 18:00

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