Ticino e Grigioni

Gli ospedali temono il collasso

I vertici di EOC e Moncucco si appellano al Governo: chiudete tutte le attività non essenziali, scuole comprese - Si temono 2'500 ricoveri e 250 persone in cure intensive

  • 13 marzo 2020, 08:05
  • 9 giugno 2023, 23:09

RG 07.00 del 13.03.20 - Alberto Andreani in studio con Monica Fornasier

RSI Ticino e Grigioni 13.03.2020, 08:10

  • @Ti-Press/Samuel Golay
Di: Diem/RG

La gravità dell'emergenza legata al nuovo coronavirus ha indotto i vertici dell'Ente ospedaliero cantonale e della Clinica Luganese Moncucco a chiedere al Consiglio di Stato "l’interruzione di tutte le attività non essenziali compresa la chiusura di tutte le scuole".

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La richiesta dell'EOC e della Moncucco, anticipata dal Caffè e di cui la RSI ha avuto conferma, è stata sottoposta giovedì a Bellinzona con una lettera nella quale si evidenzia che "le curve epidemiche di contagio in Ticino riproducono con circa tre settimane di ritardo quanto osservato in Lombardia". Lo scenario elaborato prevede "2'500 persone ospedalizzate, con 250 pazienti ventilati su un’ondata epidemica di 60 giorni".

Se la crescita dei contagi non sarà contenuta, si prevede una situazione "alla quale non potremo far fronte se la crescita dei contagi non verrà contenuta". Da qui la richiesta di misure ancor più restrittive per ridurre "nel modo più assoluto i contatti tra le persone" poiché "ogni giorno, ogni ora conta".

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"La cellula di crisi dell’EOC, della clinica Luganese Moncucco, i dirigenti e i medici dell’EOC e della Moncucco vi pregano, senza esitazioni, di avere il coraggio di prendere misure radicali da applicare in modo tempestivo", si legge nel testo, anticipato dal sito del settimanale, firmato per l'Ente dal direttore Giorgio Pellanda, dal capo area medica Paolo Ferrari e dal suo vice Mattia Lepori; dal coordinatore della taskforce e primario di medicina intensiva Paolo Merlani, mentre per la clinica Moncucco è stato sottoscritto dal direttor Christian Camponovo e il direttore sanitario Christian Garzoni.

Il Governo che, su raccomandazione di Berna, due giorni fa ha deciso la chiusura unicamente delle scuole post obbligatorie con una scelta non condivisa anche da alcuni comuni tra cui Lugano e Locarno, per il momento non prende posizione. Novità sono attese nel corso della giornata di venerdì.

Da Locarno Sandy Sulmoni

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