Ticino e Grigioni

Il fragile calice del vino ticinese

La vendemmia 2021 tra difficoltà legate alla pandemia e occasioni di rilancio

  • 24 settembre 2021, 09:17
  • 4 settembre 2023, 13:11

La vendemmia preme sulle cantine

Il Quotidiano 23.09.2021, 21:00

Di: Patrick Solcà e Roberto Porta, immagini di Alessandro Ferraro

Si fa presto a dire “vino ticinese”, ma bisognerebbe sempre utilizzare il plurale perché di vini ticinesi ce ne sono davvero moltissimi, basti pensare che nel canton Ticino ci sono circa 2'700 viticoltori. Un vero e proprio esercito che in questi giorni sta percorrendo vigne e filari per raccogliere il frutto del proprio lavoro.

Quella del 2021 è la seconda vendemmia che si svolge in regime di pandemia. A causa del coronavirus il settore non ha sofferto soltanto per la chiusura prolungata dei ristoranti ma anche per l’annullamento di diversi grandi eventi. Anche per questo, nelle cantine ticinesi si sono accumulate scorte di vino sufficienti per il consumo abituale che si registra nel corso di 33 mesi. In altri termini, si tratta di un numero di bottiglie che normalmente si vendono sull’arco di 3 anni.

Merlot DOC, restrizioni al raccolto

Una situazione che già lo scorso anno ha spinto i vertici del settore a lanciare l’allarme e a introdurre una restrizione al raccolto di uva Merlot DOC (denominazione di origine controllata). Questo per tentare di contenere la produzione di vino e di ovviare al guaio delle troppe botti piene.

Rispetto al 2019, quando per ogni metro quadrato di vigna si poteva cogliere 1 chilo d’uva destinata alla produzione di vino, si è passati a 840 grammi. Una decisione che ha scontentato soprattutto i produttori di pianura, coloro che generalmente ottengono raccolti più abbondanti, che hanno visto i loro guadagni diminuire quasi del 20%.

Va detto che il rischio di avere in cantina quantità elevate di vino invenduto non riguarda tutti i produttori, molti sono riusciti a ottenere buoni risultati malgrado la crisi sanitaria e le conseguenti chiusure. Ma il settore vitivinicolo ticinese rimane fragile, anche perché la pandemia è andata a sommarsi ad altri problemi già esistenti. Primo fra tutti; la concorrenza dei vini stranieri, dato che su tre bottiglie bevute in Svizzera due provengono dall’estero.

Sotto l'ala di bacco

Problemi e tematiche legati alla viticoltura in Ticino che abbiamo trattato anche a Modem, il magazine informativo dedicato ai principali temi d’attualità, che vengono analizzati, approfonditi e contestualizzati, attraverso un reportage e durante un dibattito in studio con Anna Valli, presidente Associazione svizzera Sommelier professionisti, la regione della svizzera italiana (prima donna), responsabile gruppo donne e vino (produttrici); Bruno Bonfanti, presidente Associazione Ticinese Negozianti di Vino e Vinificatori; Andrea Conconi, presidente interprofessione della Vite e del Vino Ticinese Commissione Ticinowine

Sotto l'ala di bacco

Modem 24.09.2021, 08:20

  • Alice Pedrazzini

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