Voleva cucinare degli involtini primavera ed ha messo dell’olio nel pentolino. Accesa la placca al massimo, si è seduta sul divano, dove ha navigato su internet. Dopo dieci minuti ha sollevato il coperchio e si è generata una fiamma che lei ha cercato di spegnere con un bicchiere d’acqua. Ha però ottenuto l’effetto inverso. Il rogo si è sviluppato. La storia è quella di una donna residente in Ticino che, lo scorso autunno, per l'accaduto, era stata rinviata a giudizio in Pretura per incendio colposo.
In primo grado, l'imputata è stata prosciolta. Contro la sentenza la pubblica accusa, che chiedeva una condanna a 5 aliquote giornaliere sospese per due anni, è insorta in appello, perché convinta che la protagonista non avesse sorvegliato il tegame e avesse alimentato la fiammata con l’acqua. I giudici d’appello hanno annullato l’assoluzione e chiesto al Ministero pubblico di completare l’inchiesta a suo carico.
Diem/Da.Pa.