La bomba che scosse il cantone
Sono passati 5 anni dall’attentato di Marrakech, costato la vita a tre ticinesi
Sono stati falciati dalla furia dell’estremismo islamico mentre si trovavano in viaggio, tra amici. Era il 28 aprile del 2011, esattamente cinque anni fa, quando una bomba esplose alle 11.30 locali (le 12.30 in Svizzera) nel caffè Argana di Marrakech, sulla famosa piazza Jema èl Fna, uccidendo 17 persone.
Lì, in quel momento, si trovava anche un gruppo di giovani ticinesi: Corrado Mondada e André Da Silva Costa morirono sul colpo. Cristina Caccia – tanti la ricordano come Chichi – si spense una settimana dopo all’ospedale di Zurigo, a causa delle ferite riportate. Morena, anche lei in Marocco, fu invece l’unica a sopravvivere, riportando però gravissime ferite.
Un dramma, quello di Corrado, André e Chichi, che ha impresso un lutto collettivo nella storia del cantone, confrontato per la prima volta con attentati terroristici.
Oggi, a cinque anni di distanza, per ricordare tutte le vittime di quell’attentato, si terrà a Marrakech una cerimonia commemorativa. Vi parteciperanno anche il padre di Cristina, Arnaldo Caccia, i genitori di Corrado, Raimondo e Silvana Mondada, insieme al nuovo ambasciatore svizzero a Rabat, Massimo Baggi. Si raccoglieranno per una breve cerimonia e una preghiera, davanti alla stele commemorativa posata un anno dopo l’attentato. Quando venne piantato anche un ulivo come simbolo di pace.
CSI/ludoC
Dal Quotidiano
Dal TG12.30
Dal nostro archivio:
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- CSI 18.00 del 28.04.16 - L'intervista di Amanda Pfändler a Stefan Vetter, responsabile della Rete nazionale per l'aiuto psicologico d'urgenza
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