Ticino e Grigioni

La meteo estrema sarà normale

Claudio Zali preoccupato per la frequenza degli eventi, ma sollevato "per la risposta del territorio" - Luca Nisi avverte: sarà sempre più così

  • 26 agosto 2021, 14:45
  • 10 giugno 2023, 13:43

RG 12.30 del 26.08.21 - Il servizio di Camilla Luzzani

RSI New Articles 26.08.2021, 14:33

  • © Keystone - ATS / Ti-Press / Massimo Piccoli
Di: eb

"Il clima sta cambiando anche da noi, è provato, è misurato. L'aumento della temperatura globale mette più energia a disposizione anche degli eventi meteorologici. Su quelli estremi non abbiamo ancora una statistica, ma su quelli di media intensità sì e sappiamo che stanno diventando sempre più frequenti. In futuro, quindi, dovremo prepararci a gestire fenomeni intensi e molto irregolari". Lo ha affermato Luca Nisi di MeteoSvizzera, durante la conferenza stampa sui pericoli naturali organizzata giovedì mattina a Bellinzona dal Dipartimento del territorio.

L'estate 2021 è stata caratterizzata da forti temporali stazionari che hanno fatto segnare in alcuni casi anche record di precipitazioni. Fenomeni che normalmente hanno una frequenza di anni si sono concentrati in poche settimane, ha osservato il meteorologo. "Il clima della regione alpina è sempre stato caratterizzato da variabilità. Negli ultimi anni, dopo il 2003, le novità sono state le canicole. Quest’anno invece ci sono state forti precipitazioni temporalesche. Ma la particolarità è la successione di eventi. Possiamo ritenerci fortunati del fatto che non hanno toccato sempre la stessa zona", ha spiegato riassumendo la cronologia degli eventi che hanno interessato il Ticino tra luglio e la metà di agosto.

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In un mese e mezzo i servizi del Dipartimento del territorio hanno recensito più di 100 eventi tra colate detritiche, esondazioni e ruscellamenti superficiali, ha reso noto il geologo cantonale,
Andrea Pedrazzini. Complessivamente, inoltre, sono state evacuate 20 abitazioni. Per quanto riguarda i corsi d'acqua, una prima stima parla di 10-15 milioni di franchi di danni, ha anticipato
Laurent Filippini, spiegando che sulla base delle prime analisi si è capito che gli investimenti per le opere di premunizione, come le camere di trattenuta del materiale, permettono di evitare maggiori danni nelle zone edificate, anche se a volte raggiungono il limite di capacità. Il capo dell'Ufficio dei corsi d'acqua ha anche parlato dello sviluppo di nuovi provvedimenti di protezione per ridurre rischi futuri.

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I fenomeni che si sono verificati nell'estate 2021 suscitano "preoccupazione" ma anche "sollievo, perché hanno mostrato che non ci siamo fatti trovare impreparati", ha sottolineato il il consigliere di Stato,
Claudio Zali. "Il rischio zero non esiste, non possiamo ancorare alla montagna ogni singolo sasso, perché nulla possiamo contro un vento che sradica alberi. Ma continueremo a fare il possibile e alzeremo ancora il livello: dove una rete di protezione si è rilevata insufficiente, ne metteremo due", ha dichiarato il direttore del Dipartimento del territorio.

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