Un vivaio abbandonato è tornato a vivere a Castel San Pietro e oggi ospita oltre 220 varietà di ortensie da tutto il mondo (il numero più alto in Svizzera), condensate un fazzoletto di terra fatto rinascere per passione.
"Ho iniziato un po' per scherzo... qui era un roveto e ci siamo detti: "Perché non facciamo qualcosa di bello con una pianta che è stata un po' dimenticata?" allora abbiamo cominciato con le ortensie — ha spiegato sabato Joschka Tomini, dell'associazione che ha seguito il progetto, alle telecamere della RSI (guarda il video in allegato) —. Questa pianta cambia colore anche non solo a seconda del periodo di fioritura, ma anche dal tipo di terreno in cui si trova. Se ha un PH acido vira verso il blu, mentre qui nel Mendrisiotto andiamo verso il rosso".
Gli appassionati di botanica possono contare sull'impegno di chi porta avanti questo vivaio: stagisti, disoccupati, volontari, persone che seguono programmi integrativi. Due anime — botanica e sociale — che si fondono e collaborano con una decina fra enti e istituzioni del territorio.
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