Riaperte le scuole in Ticino
Lezioni in presenza per circa 56'000 allievi e 6'600 docenti, ma rispettando varie norme anti-coronavirus - Reportage dal LiLu 1
Riaprono le scuole in Ticino: una ripresa che interessa circa 56'000 allievi e 6’600 docenti. Le lezioni si svolgeranno in presenza ma rispettando varie norme per contenere la diffusione del nuovo coronavirus.
Norme che variano però da un istituto all’altro. La distinzione principale è tra scuole obbligatorie e post obbligatorie: dalla scuola dell’infanzia alle medie, per esempio, gli alunni non dovranno indossare la mascherina, mentre nei licei e nelle scuole professionali sì, quando non è possibile rispettare la distanza di sicurezza di 1 metro e mezzo (e già si sa che sono diverse le aule che per vari motivi non soddisfano i requisiti). Per quanto riguarda i docenti, e questo in ogni scuola del cantone, dovranno, fuori dalle aule, indossare la mascherina per esempio negli spazi condivisi con i colleghi.
L’organizzazione di questa ripartenza – in presenza e a tempo pieno per tutti – è stata meticolosa e ogni istituto del cantone ha dovuto curare nei dettagli numerosi aspetti: dalle vie di transito in entrata e uscita, ai flussi nei corridoi, dalla riduzione dei posti in mensa allo scaglionamento delle pause per evitare assembramenti.
Pronti per la scuola a distanza
La scuola in presenza è però appesa a un filo e l’evoluzione dell’epidemia potrebbe far cambiare rapidamente gli scenari. L’obiettivo è fare tutto il possibile per garantire le lezioni in aula, anche a costo di rafforzare le misure sanitarie, ma il Dipartimento dell’educazione, della cultura e dello sport (DECS) ha già predisposto due piani alternativi: scuola ibrida o scuola interamente a distanza. Ha quindi potenziato l'infrastruttura informatica e organizzato corsi per i docenti cantonali e metterà a disposizione delle scuole comunali delle persone di riferimento per tutti gli aspetti informatici. L'incertezza generata dalla diffusione del nuovo coronavirus condizionerà dunque ancora i prossimi mesi.
Le voci dal LiLu 1: “È bello rivedere gli amici”
Si ferma l'autobus, si aprono le porte. Via le mascherine, l'emozione – anche al liceo 1 di Lugano – è quella del primo giorno di scuola, con o senza misure di sicurezza.
Il coronavirus però c'è nei discorsi di benvenuto, nel modo di spostarsi in cortile, nei corridoi. Nel reportage, tra una sessione di accoglienza e l'altra, le voci degli allievi e quella della direttrice Valeria Doratiotto Prinsi, che sottolinea quanto sia “bella la scuola e quanto abbiamo sofferto negli ultimi mesi, privati da questo tipo di scuola”.