Ticino e Grigioni

Scuole, la rivolta dei comuni

Claudio Bonomi, vicesindaco di Monteceneri, spiega: "Ci assumiamo la responsabilità, ma ci dev’essere rigore da parte delle famiglie nel rimanere a casa"

  • 12 March 2020, 12:21
  • 9 June 2023, 21:08
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Prima Pagina del 12.03.2020 - Il servizio di Francesca Torrani

RSI Ticino e Grigioni 12.03.2020, 13:14

  • Ti-Press
Di: CSI/FraTor/EnCa

La decisione di chiudere da oggi, giovedì, solo le scuole post-obbligatorie ha suscitato la contrarietà di vari Municipi, che sono intenzionati a bloccare gli istituti scolastici nei loro territori.

Tra questi c’è Monteceneri, che chiude i suoi istituti scolastici da lunedì 16 marzo, mentre Cadenazzo sospende la frequenza obbligatoria e lo stesso approccio è stato preso da Lugano e Locarno, che hanno deciso di tenere aperte le scuole ma sospendere l'obbligatorietà di frequenza.

Lugano e Locarno non sono le sole che hanno optato per una misura drastica e del resto altri comuni stanno valutando come reagire e se sia il caso di sganciarsi da quanto sancito dalle autorità cantonali, che hanno emesso misure in linea con quanto fissato dall’Ufficio federale della sanità pubblica.

Claudio Bonomi, vicesindaco di Monteceneri, ha dichiarato alla RSI che le autorità comunali hanno fatto tale scelta. Una scelta "di cui si assumono la responsabilità per cosa potrà derivare da questa decisione”. Il politico ha spiegato che i municipali sono convinti dell’utilità di fermare le scuole “ma ci dev’essere un rigore da parte di tutte le famiglie nel rimanere tranquillamente a casa”.

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