Ticino e Grigioni

Ticino, frontalieri stabili

Studio della SECO: "Differenza del 6% con i salari dei residenti"

  • 5 luglio 2016, 20:06
  • 7 giugno 2023, 21:22
Quota di frontalieri stabile a un livello sempre molto alto

Quota di frontalieri stabile a un livello sempre molto alto

  • Ti-Press

In Ticino, nonostante la cattiva congiuntura, la quota di frontalieri è rimasta stabile e a un livello sempre molto alto. Sono le conclusioni del rapporto dell'Osservatorio sulla libera circolazione delle persone, pubblicate martedì dalla Segreteria di Stato dell'economia.

Ma non solo. Questa categoria di persone, secondo lo studio, riceve un salario mediamente inferiore del 6% a quello dei residenti. La direttrice della SECO Marie-Gabrielle Ineichen-Fleisch — ai microfoni della RSI — ha sottolineato che "il tasso di disoccupazione in Ticino è sceso. Non è un'evoluzione così drammatica".

Ma le interpretazioni di questi stessi dati possono anche non coincidere: Christian Vitta, consigliere di Stato, sostiene infatti che "la lettura dei dati può dare un'immagine diversa da quella che noi constatiamo sul territorio: abusi, pressione sui salari, incertezze legate al posto di lavoro...".

Lo scorso anno 800 ditte sono state multate in Ticino. E il 6% di differenza salariale, ha detto Vitta "è da considerare rispetto al livello assoluto. Se questa differenza è dovuta all'assottigliamento dei salari dei residenti, questo non va bene".

I risultati del bilancio non stupiscono né i sindacati né le associazioni economiche. Se però alfine di evitare il dumping salariale per i sindacati urgono nuovi interventi, secondo gli ambienti economici le misure d'accompagnamento esistenti sono sufficienti.

Giangiorgio Gargantini, del sindacato UNIA, sostiene infatti che "Ci vuole un pacchetto di salvataggio per il mercato del lavoro, che passa da salari minimi degni e che permettano di vivere, non i 3'200 franchi proposti nel contratto collettivo del settore della vendita, una vera protezione dal licenziamento e molto altro". Michele Rossi, delegato alle relazioni esterne per le associazioni economiche ticinesi: "Nell'applicazione della votazione del 9 febbraio sono previsti dei sistemi per filtrare i lavoratori provenienti dall'Unione europea".

CSI/px

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