I due presunti autori del delitto di Brissago si sono trovati oggi, per la prima volta, faccia a faccia. Da un lato la donna, rea confessa, dall’altro l’amico, che nega invece ogni addebito. I due hanno confermato le loro versioni.
Intanto, su quanto accaduto emergono nuovi dettagli. Sempre secondo la 32enne, la furia dell’ex compagno non si sarebbe placata nemmeno dopo la morte del giovane. Il 25enne avrebbe infierito anche sul cadavere, prendendolo a calci e pugni. Non solo: nella bocca della vittima la polizia ha rinvenuto i resti del collo di una bottiglia di plastica. A infilarcela, sempre stando alla donna, sarebbe stato lui.
Di certo al delitto, consumatosi a colpi di coltello e di sedia, è seguito il furto. Prima di dar fuoco all’appartamento per nascondere ogni traccia, i due tossicodipendenti hanno saccheggiato l’abitazione del 30enne. Molti gli oggetti rubati. Tra questi due tablet, un telefonino, una playstation; persino profumi e deodoranti. La merce nei giorni successivi sarebbe stata in parte rivenduta per acquistare della droga.
Resta da accertare lo stato di salute degli imputati al momento dei fatti. Per entrambi il procuratore pubblico Paolo Bordoli ha quindi deciso di commissionare una perizia psichiatrica. A condurla sarà un esperto italiano o d’oltre Gottardo.
Francesco Lepori