Ticino e Grigioni

Uccidere l'orso non fa sempre scandalo

Allo sdegno per l'abbattimento di M13 a Poschiavo in febbraio fa seguito il giallo della morte di M2 in Trentino. I due casi analizzati da tre esperti del settore

  • 06.10.2013, 10:08
  • 05.06.2023, 18:50
orso M13 Grigioni 6.2013 ky.JPG

L'orso M13

  • KEYSTONE

L’abbattimento di M13 in Val Poschiavo nel febbraio del 2013 scatenò reazioni a catena: un’ondata di sdegno, indignazione, sgomento e profonda amarezza, sia sui media che sui social network. E non solo negli ambienti animalisti.

Il giallo dell'uccisione di M2, l’orso ammazzato da un’arma da fuoco in Val di Rabbi in Trentino negli scorsi giorni , ha invece avuto un’eco decisamente minore.

Come mai l’opinione pubblica stavolta non si è scatenata? Lo abbiamo chiesto a tra esperti: Marco Brignoli (responsabile del Servizio protezione greggi Ticino e membro del gruppo di lavoro Grandi Predatori), Joanna Schönenberger (capo del gruppo orsi del WWF Svizzera) e Mauro Belardi (esperto di plantigradi del WWF Italia).

Brignoli: "Per M13 l’Europa ci accusò di incompetenza"

“Dopo l’uccisione di M13 sono stato a Verona ad un convegno sull’orso a livello europeo e la reazione generale era molto forte nei confronti degli svizzeri: l’Europa in quei giorni ci accusava di incompetenza. Questo perché, secondo chi puntava il dito contro i Grigioni, la gestione istituzionale fu completamente sbagliata. In Trentino invece è stato un atto criminale e ora c’è da stabilire delle responsabilità penali private. Fatti e reazioni non sono dunque paragonabili”, afferma Marco Brignoli.

Schönenberger: "Bracconaggio, bassezza talmente scontata che non indigna"

“Con M13 gli svizzeri hanno fatto una cosa palesemente sbagliata. La reazione è stata violenta ed emozionale: sentimenti giustificati perché l’orso era stato ucciso dopo una caccia alle streghe ingiustificata. Anche io ero delusissima, perché in fondo era un orso normale e comunque non abituato alla presenza umana. In questo caso invece è bracconaggio: l’indignazione c’è, ma è talmente scontata la bassezza del gesto che forse non ci indigna nemmeno più. E’ un atto illegale e non c’è bisogno di aggiungere niente. Contro un ente invece ci si deve indignare”, dice Schönenberger.

Belardi: "In Trentino incidente di caccia, bracconaggio o vendetta"

“La vicenda del Trentino non è ancora chiara. C’è un indagine in corso e potrebbe trattarsi di un incidente durante una caccia al cinghiale, di bracconaggio o di una vendetta. In ogni caso è qualcosa di grave e da condannare. Nel caso di M13 c’è invece stata una decisione ponderata presa da un ente pubblico e che è stata giudicata da molti, dentro e fuori dalla Svizzera, come una scelta sbagliata spiegata inoltre in maniera non trasparente. I due casi hanno poco in comune, se non il fatto che c'è un orso morto".

Ascolta le interviste complete (audio) in basso

Joe Pieracci

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