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Come un astronauta

“La natura delle cose”, film delicato e duro, indaga l’anima di un malato di Sla

  • 11 agosto 2016, 18:50
  • 5 settembre 2023, 23:36
La natura delle cose

La natura delle cose

Angelo Santagostino ha 65 anni quando sente il primo tremore alle gambe. È in vacanza con la famiglia sulle rive del lago Ceresio, a San Mamete in Valsolda. Poco dopo arriva la diagnosi: è malato di Sla, grave malattia neurodegenerativa che progressivamente lo porta a una paralisi completa dei muscoli.

Quando la regista Laura Viezzoli decide di girare La natura delle cose, Angelo è malato da cinque anni, imprigionato nel suo corpo. La voce non c’è più, i gesti sono spariti per sempre. L’ultimo appiglio al mondo esterno è rimasto il movimento della pupilla, un puntatore oculare collegato a una tastiera. E i suoi pensieri, raccolti giorno dopo giorno, diventano un film: La natura delle cose, presentato nella sezione Fuori concorso del Festival del Film Locarno.

La Sla immobilizza il corpo ma mantiene la mente lucida”, spiega Laura Viezzoli. “È una malattia preziosa per chi sta vicino a queste persone. Perché quando sei completamente immobile hai moltissimo tempo per pensare“.

Un’anima delicata e una mente vivace quella di Angelo, che offre pensieri profondi e talvolta spietati nel consegnarci la vanità delle cose e della vita, come il “tempo che scorre e non torna più”. Poche immagini della malattia, tante riprese di astronauti che diffondono nella trama del film poesia e leggerezza. “Volevo regalare leggerezza al suo corpo, come gli astronauti che fluttuano in assenza di gravità”.

In una scena Angelo non vuole parlare del sapore del whiskey e chiede a Laura di non “tirare fuori certi discorsi tridimensionali, la mia è una vita a due dimensioni e la terza non esiste”. Poi però una mattina di dicembre, inchiodato alla sua sedia, Angelo riesce a provare felicità di fronte ad un’alba più rossa del solito. “Arriva il sole in tutto il suo splendore, ed io ho la luce nel cuore”.

La SLA al Festival di Locarno

Telegiornale 10.08.2016, 22:00

Jonas Marti

www.rsi.ch/cinema

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