Cultura e spettacoli

I cannibali di Miss Tarantino

Ana Lily Amirpour porta a Venezia i reietti

  • 6 settembre 2016, 15:30
  • 6 settembre 2023, 05:10
Suki Waterhouse perde braccia e gambe ma non si ferma mai

Suki Waterhouse perde braccia e gambe ma non si ferma mai

The Bad Batch ovvero "il lotto difettoso", i reietti della società che vengono esiliati a vivere in una no man’s land al di fuori del Texas. Unica possibilità per la sopravvivenza: il cannibalismo. È il desolato paesaggio, ma soprattutto l’inquietante umanità del film di Ana Lily Amirpour, seconda e ultima firma femminile in concorso alla 73esima Mostra del Cinema di Venezia (l’altra è Martina Parenti, coautrice di Spira Mirabilis).

La trentaseienne Amirpour è già una regista di culto

La trentaseienne Amirpour è già una regista di culto

  • photo Myrna Suarez - biennale.org

La regista statunitense di origini iraniane si era già conquistata la fama di “Tarantino in gonnella” dopo
A Girl Walks Home Alone at Night, da lei stessa descritto come "the first Iranian vampire spaghetti western". E qui conferma la sua vocazione a mescolare stili e generi, citazioni e riferimenti cult per appassionati. In un paesaggio popolato da personaggi che ricordano quelli delle comunità di
Mad Max e la lotta per la vita del mcchartiano
The Road. Ma se lì si parlava di un futuro post apocalittico, qui compare persino un puzzle con la bandiera americana, testimone dell’esistenza di uno Stato incapace di essere risolto, che espelle gli elementi non in linea con le sue aspettative: i difettosi appunto.

Fra western, pulp, thrilling e un goccio di romanticismo, è evidente la critica alla società contemporanea, non solo americana.

Se la protagonista (che passa velocemente da potenziale pasto a eroina determinatissima) è la modella Suki Waterhouse agli inizi di una promettente carriera cinematografica, al suo fianco tante star: Keanu Reeves è il tiranno gentile con un numeroso gruppo di donne incinte al seguito, pronte a dare vita alla sua progenie; Jim Carrey il derelitto del deserto, Jason Momoa il cannibale paterno e Giovanni Ribisi lo svitato del villaggio: bizzarre figure di questo mondo fuori dal mondo.

Francesca Felletti

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