Diciannove film in concorso al Festival di Cannes, che i fratelli Coen e soci dovranno giudicare nei prossimi undici giorni. I primi due sono degli attesi ritorni.
Il giapponese Kore-Eda Kirokazu con Unimachi Diary, una storia di sorelle-amiche-complici che accolgono con loro la giovane sorellastra, figlia dell'amante del defunto papà.
Poi c'è il bestiario barocco e eccentrico del nuovo film di Matteo Garrone, che diverge da titoli come Gomorra o Reality per la fuga da un realismo contemporaneo verso il fantasy in costume, ma ripropone l'ossessivo gusto dell'autore (dato in comune con il collega Sorrentino) per una forma di mostruosità deviante. Dall'imbalsamatore ai camorristi di Casal di Principe, al padre di famiglia che sogna il colpaccio in tv, a questo agglomerato di crudeltà bizzarra, il passo è meno lungo del previsto.
- Matteo Garrone parla a Rete Due della modernità dei temi
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