Un sonetto di Carlo Porta, considerato il massimo poeta in milanese è l’oggetto di un articolo di Aurelio Sargenti. Si tratta del sonetto "Eel forsi che la sura Marianìn", scritto a quattro mani con Tommaso Grossi in occasione della monacazione di una nobildonna comasca e pubblicato nel 1817, ma il cui testo originale era andato perduto durante la Seconda Guerra Mondiale.
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