“Le immagini e la poesia. Giulia Niccolai testimone della fotografia e nella letteratura” è il titolo di una conferenza che si è tenuta lunedì 15 aprile a Lugano presso la Biblioteca Cantonale.
Giulia Niccolai (1934-2021) è stata un’artista unica nel panorama della letteratura e delle arti visive del Novecento italiano, fotografa, poetessa, scrittrice, traduttrice, monaca buddhista.
Dapprima fotogiornalista, negli anni Cinquanta ha rappresentato gli aspetti peculiari dell’Italia del Sud e degli Stati Uniti, collaborando con periodici e rotocalchi.
Come poeta della Neoavanguardia, ha fatto parte del Gruppo 63. È notevole anche la sua attività di traduttrice dall’inglese, in particolare di opere di Gertrude Stein.
Si racconta così in il Frisbee della vecchiata:
«Io mi presentavo sempre come
“traduttrice”, se poi mi capitava
di aggiungere: sono anche poeta,
immancabilmente l’interlocutore
mi correggeva: vuoi dire “poetessa”?
La volta successiva, con un’altra persona,
se dicevo: sono anche poetessa,
venivo comunque corretta con un:
vuoi dire “poeta”?
Insomma, una beffa.
Ora sono monaca»
Nell’incontro alla Biblioteca Cantonale di Lugano di lunedì è stato presentato il quarantacinquesimo volume della rivista Riga pubblicata da Quodlibet editore, a lei dedicato e curato da Alessandro Giammei, Nunzia Palmieri e Marco Belpoliti. Alphaville ne ha parlato con Anna Ruchat, relatrice all’incontro con Stefano Bartezzaghi.
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