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Il giardino di Albert

Il cervello razzista (2./2)

di Fabio Meliciani

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  • 1.4.2023
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  • Scienze umane e sociali
  • Scienza

Parte 2: Linguaggio e razzismo

Le parole possono ferire più di un’arma; nel linguaggio, spesso in modo subdolo, implicito e mascherato, si nasconde il nostro razzismo, l’odio o l’indifferenza verso l’altro; quando parliamo del “diverso da noi” usiamo spesso stereotipi, battute, espressioni che sembrano innocue, normali, o addirittura ironiche e divertenti, più spesso mostrano ciò che vorremmo nascondere: che siamo razzisti, e lo siamo a partire dalle parole che scegliamo. Quante volte usiamo o sentiamo l’espressione “non sono razzista, ma…”, quanta discriminazione e contraddittorietà si nasconde dietro questa frase? Quante forme prende il razzismo nelle parole che usiamo? E quali sono i pericoli che il linguaggio nasconde? Se parliamo di linguaggio e razzismo, dobbiamo parlare anche di social media e di come queste piazze digitali, oggi, siano i luoghi dove si alimenta e amplifica l’odio.

In questa seconda parte del Giardino di Albert Cervello e razzismo, racconteremo di come le parole che usiamo, i discorsi d’odio e razzismo, non siano solo espressione del nostro pensiero, e quindi del nostro cervello, ma anche di come possano trasformarsi in discriminazione e violenza e come sia possibile contrastare tutto ciò. Durante il simposio “Noi vs loro: il cervello razzista”, organizzato da Braincircle Lugano e dall’Università della Svizzera italiana, in occasione della Settimana contro il razzismo, il linguaggio è stato al centro delle riflessioni di numerosi ospiti invitati, fra questi Federico Faloppa, uno dei massimi esperti in materia. E proprio Federico Faloppa ci accompagnerà in questa riflessione su linguaggio e razzismo. Sociolinguista e storico della lingua, Faloppa è professore di Italian Studies and Linguistics presso il Department of Cultures and Languages dell’Università di Reading (UK) e sui temi della prevenzione e del contrasto ai discorsi e ai fenomeni d’odio collabora con organizzazioni come Amnesty International e con il Consiglio d’Europa; inoltre, è autore di numerosi saggi su linguaggio e razzismo, fra cui: La farmacia del linguaggio. Parole che feriscono, parole che curano (2022) e Sbiancare un etiope. La costruzione di un immaginario razzista (2022).

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