È dei giorni scorsi la notizia della decisione della Pfizer, una delle più grandi industrie farmaceutiche del mondo, di rinunciare alla ricerca di farmaci per la cura del morbo di Alzheimer. Gli esiti clinici degli ingenti investimenti posti in essere nell’ultimo trentennio si sono rivelati infatti deludenti. Una decisione che ha suscitato perplessità, preoccupazioni e interrogativi, visto che l’Alzheimer, ad oggi la più comune causa di demenza, viene considerata la sesta causa di morte nel mondo.
Colpisce infatti 47 milioni di persone nel mondo, che saliranno a 76 milioni nel 2030, 5 milioni negli Usa, e 144'000 individui in CH, ed è al momento priva di una risposta terapeutica adeguata.
C’è dunque il rischio che da emergenza sanitaria e sociale l’Alzheimer venga declassata a malattia negletta, ovvero una malattia sulla quale l’industria farmaceutica non trova convenienza a investire? Nel “Giardino di Albert” di giovedì 08 febbraio si cercherà di capire meglio la reale portata e il significato di questa decisione e le sue implicazioni, con due ospiti che da decenni si occupano di Alzheimer: il biologo molecolare Paolo Paganetti direttore scientifico del Laboratorio di ricerca biomedica dell’EOC, che ha dedicato tutta la sua attività di ricerca a questa malattia; e il dottor Pierluigi Quadri, Capo Servizio di Geriatria all’ospedale Beata Vergine di Mendrisio, che da anni si occupa sul piano clinico dell’Alzheimer (nell’ambito della clinica della memoria del Servizio Sottocenerino di Geriatria, clinica associata alla Swiss Memory Clinic). Sarà anche l’occasione per fare il punto su questa patologia, la cui complessità non è ancora stata del tutto decodificata, ma intorno alla quale fervono le ricerche, anche in Svizzera, e sono molte le terapie farmacologiche in corso di sperimentazione-, così come gli sforzi per cercare di anticipare il più possibile la diagnosi e migliorare la prevenzione e l’assistenza.
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